Taormina, Stati generali dell’informazione: «Giornalismo di qualità antidoto alle fake news»
Il tema delle fake news declinato attraverso il prisma del lavoro giornalistico, del rispetto delle regole deontologiche, delle tutele garantite dalle norme contrattuali. Questo il cuore dell’intervento di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, al panel ‘Giornalismo e disinformazione, il pericolo delle fake news’, nell’ambito della prima giornata degli Stati generali della Parola, dell’Informazione e dell’Editoria organizzati a Taormina dall’Odg Sicilia in occasione del 60° anniversario della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti.
«Se come categoria non contrastiamo lo smantellamento in atto delle redazioni, se non difendiamo le regole contrattuali che assicurano “il lavoro buono” e la tutela e la protezione dei colleghi che lavorano, difficilmente riusciremo a battere l’epidemia di fake news», il monito della segretaria Fnsi.
«Dallo scandalo Cambridge Analytica al Covid fino alla infoguerra scatenata dalla Russia, negli ultimi anni – ha aggiunto – siamo stati sommersi dalla disinformazione. Come si fa a distinguere una notizia vera da una falsa o verosimile? Solo con la qualità del lavoro dei giornalisti».
Una notizia, ha rimarcato Costante, «va controllata, è un lavoro costoso, l’informazione di qualità va pagata perché a giornalisti adeguatamente retribuiti e correttamente contrattualizzati si può chiedere di fare il lavoro corretto, anche quando questo va declinato sulle piattaforme online o i colleghi sono chiamati a confrontarsi con l’intelligenza artificiale e gestirne l’enorme potenziale».
Moderati da Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e tesoriere Odg Sicilia, con Alessandra Costante si sono confrontati Aldo Mantineo, giornalista, commissario Corecom Sicilia e componente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Odg Sicilia, e il collega Gaetano Savatteri, giornalista Mediaset.
Il futuro dell’informazione e del lavoro giornalistico, il ruolo delle redazioni e la disintermediazione, la rivoluzione tecnologica in atto: alcuni degli altri nodi affrontati nel dibattito.
«In questo momento di transizione, il futuro dei giornalisti passa attraverso la consapevolezza: o capiamo che qualunque media produciamo è un prodotto dell’intelligenza collettiva, del lavoro di una redazione, oppure, lasciando che gli editori continuino a svuotare le redazioni, ad esempio attraverso il ricorso allo smart working, consegniamo al futuro il deserto dell’informazione», ha rilevato ancora la segretaria Fnsi.
«Per costruire oggi il futuro, del giornalismo come della democrazia di questo Paese, noi giornalisti dobbiamo riscoprire l’essenza del nostro lavoro: correggere gli errori, smascherare le bufale, il controllo delle fonti. Certo – ha concluso Costante – per farlo nell’epoca del mercato delle fake news, della dittatura degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale abbiamo anche bisogno di strumenti, anche normativi, nuovi, adeguati alle sfide che ci attendono».
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A Taormina (ME) gli “Stati generali della Parola, dell’Informazione e dell’Editoria”
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