Areu, l’accesso al portale “in diretta” del 118 ancora negato ai giornalisti lombardi
Resta ancora inaccessibile, ai giornalisti, il portale “in diretta” di Areu che – da anni – rappresenta la principale fonte di informazione per giornali, Tv, radio e testate online in tema di notizie legate a pronto intervento 118 sul territorio regionale.
Per lunedì è stato preannunciato un incontro tra i vertici della Regione Lombardia e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, il Gruppo Cronisti Lombardi e l’Ordine dei Giornalisti di Milano. Nel frattempo, però, cresce la preoccupazione tra i colleghi per quanto sta accadendo.
Registriamo la prima presa di posizione ufficiale del Comitato di Redazione della TGR Lombardia e dell’esecutivo dell’Usigrai.
Ecco di seguito il testo.
Da due giorni la sezione informazioni in real time dell’Areu, l’agenzia regionale emergenza urgenza per la Lombardia, comunemente nota come 118, non è più disponibile ai giornalisti.
Uno strumento che per anni è stato garanzia di una pronta informazione e di trasparenza da parte della pubblica amministrazione e che garantiva il rispetto della privacy degli utenti, visto che non erano segnalati gli interventi presso abitazioni private.
L’oscuramento del sito avrà conseguenze concrete: la prossima volta che si verificherà un incidente in un impianto chimico o un incendio coinvolgerà un capannone di materiali tossici, i cittadini lo scopriranno, forse, solo dopo ore o giorni dall’evento. Ci auguriamo non accada mai più, ma la prossima volta che un lavoratore perderà la vita in un cantiere o in una fabbrica, magari per il mancato rispetto delle più elementari norme sulla sicurezza, nessuno lo verrà a sapere. Questo solo per fare degli esempi.
L’informazione è tale solo se è trasparente, tempestiva e indipendente da qualsivoglia condizionamento. I motivi dello stop al sistema di informazioni di Areu ai giornalisti non sono chiari. Chiediamo alla Regione Lombardia di tornare sui propri passi e ripristinare la piena funzionalità dello strumento.
Sono sempre più le informazioni negate ai giornalisti: a partire dal diniego da parte delle forze di Polizia di fornire le generalità delle vittime di incidenti, anche quelli sul lavoro, e informazioni su episodi di cronaca di interesse pubblico, a cui si aggiungono le notizie con il contagocce sui procedimenti giudiziari.
A farne le spese è il diritto costituzionale dei cittadini ad essere correttamente informati.
Il CDR della TGR Lombardia
Esecutivo Usigrai
Areu “spento” senza avviso. Cala il buio sulla cronaca
Lombarda e Cronisti chiedono incontro urgente per garantire il diritto d’informazione
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Lombardi -con il pieno sostegno dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia- ha subito raccolto e fatta propria la preoccupazione dei colleghi delle testate locali, regionali e nazionali che nelle ultime ore si sono visti oscurare il sito di Areu Lombardia, fonte primaria e ufficiale per chi fa cronaca sul territorio.
Oggi pomeriggio, improvvisamente, si è infatti “spento” in primo canale d’informazione dei cronisti lombardi: l’Areu. Il portale segnala problemi tecnici e lo stallo per “manutenzione”. Un danno fondamentale per l’informazione locale e regionale perché da lì, ormai da 5 anni, viene veicolata la prima informazione su incidenti e emergenze.
“Siamo preoccupati e speriamo i “problemi tecnici” possano essere superati nel giro delle prossime ore. Ci auguriamo che i problemi tecnici non trovino motivazioni in altre situazioni.
Per questo, per garantire l’informazione ai cittadini lombardi e il rispetto dell’art. 21 della Costituzione, chiediamo un incontro urgente con i vertici Areu e Regione Lombardia per avere la rassicurazione sul ripristino immediato di questo canale”. Un blackout che rischia di minare la libertà di informazione e restringere ulteriormente il campo di azione dei Giornalisti, già menomato pesantemente dalla Legge Cartabia.
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