Tavolo Asilo e Immigrazione: invertire la rotta. Mobilitazione contro il Decreto Cutro
Il 18 aprile a Roma conferenza stampa e mobilitazione nazionale contro la conversione in legge del Decreto Cutro. #NONSIAMODACCORDO
Il Tavolo Asilo e Immigrazione, insieme a decine di altre organizzazioni e reti impegnate nella promozione dei diritti di rifugiati e migranti, intende esprimere ancora una volta il proprio dissenso sul Ddl 591/2023 di conversione del DL 20/2023, cosiddetto Decreto Cutro, che ripropone formule vecchie che già in passato hanno mostrato di non risolvere alcun problema, ma anzi di produrre ulteriori ingiustizie e difficoltà.
Anche la dichiarazione dello stato di emergenza sull’immigrazione da parte del governo non fa che alimentare un dibattito lontano anni luce dalla realtà.
Dal 2014 al 2017 sono sbarcate 623 mila persone, sono state presentate 400 mila domande d’asilo e sono state registrate nel sistema d’accoglienza 528 mila presenze (molte delle quali durate più di un anno). Negli stessi anni siamo arrivati ad ospitare più di 190 mila persone senza che sia stata dichiarata alcuna emergenza.
Continuare ad usare l’immigrazione come argomento di campagne mediatiche volte a raccogliere facile consenso indicando sempre gli stessi capri espiatori, non solo non è nell’interesse del Paese, ma rischia di generare ulteriori problemi per la pubblica amministrazione e per i territori coinvolti, oltre che per le persone.
Il 18 aprile 2023, in concomitanza con il passaggio in aula del Ddl 591/2023, abbiamo convocato una conferenza stampa alle 12 presso l’Hotel delle Nazioni, in Via Poli 6, per proporre le alternative agli interventi del governo e della maggioranza.
Subito dopo la conferenza stampa, alle 14, le organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione convergeranno in Piazza Santa Maria di Loreto, vicino Piazza Venezia, alla manifestazione promossa insieme ad associazioni di tutta Italia, per esprimere il nostro dissenso e dare voce alle persone che hanno subito e subiscono le conseguenze degli interventi sbagliati e inaccettabili del governo.
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