Sig. Ambasciatore Alexei Paramonov, cogliamo l’occasione della sua recente nomina per augurarle un proficuo e buon lavoro in Italia.

Le scriviamo, al pari di quanto hanno fatto degli autorevoli nostri colleghi europei e statunitensi verso i rappresentanti diplomatici della Federazione Russa a Washington e Parigi, per esprimere tutta la nostra profonda preoccupazione e il nostro sconcerto per l’arresto e l’incriminazione a Mosca di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal.

A nome dei giornalisti italiani che lavorano per le nostre testate e ritenendo di farci interpreti di un sentimento diffuso nell’opinione pubblica del Paese, vogliamo rappresentare la nostra ferma condanna di questa decisione e intendiamo aggiungere la nostra voce a quella di chi sta chiedendo che Gershkovich venga subito rilasciato.

Gershkovich è uno stimato e serio professionista. Nonostante la sua giovane età, ha una lunga carriera da giornalista, con diversi anni trascorsi in Russia. Corrispondenti stranieri lavorano in Russia da prima della Rivoluzione ed esercitando il diritto-dovere di cronaca hanno contribuito a raccontare il ruolo centrale che il suo Paese ha sempre avuto in Europa e nel Mondo. Questo essenziale canale di dialogo e confronto rischia di scomparire se le autorità russe confermeranno le scelte che hanno portato all’arresto di Gershkovich.

Chiediamo che la vicenda possa essere velocemente risolta con un ricorso alla ragionevolezza e ai principi della libertà di espressione e di pensiero. Affidiamo il nostro auspicio a questa lettera e confidiamo in una sua positiva risposta.

Agnese Pini (QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno)

Claudio Cerasa (Il Foglio)

Luciano Fontana (Corriere della Sera)

Massimo Giannini (La Stampa)

Massimo Martinelli (Il Messaggero)

Maurizio Molinari (La Repubblica)

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Mobilitazione internazionale in favore del giornalista USA Evan Gershkovich, arrestato in Russia