Disuguaglianze e conflitto, un anno dopo
Quali sono le origini della crisi che scuote i confini fra Russia e resto d’Europa? Quale alternativa alla formazione caotica di blocchi mondiali economici contrapposti anche militarmente? Quali sono le carte dell’Unione europea?
E in Italia: come interpretare le diverse anime di destra del governo Meloni e in quale rapporto con Draghi? Quali sono i tratti di un partito di sinistra che leghi in un nuovo blocco sociale le quattro tensioni primarie del mondo d’oggi (classe, genere, «razza» e ambiente), orientando la trasformazione digitale alla riduzione delle disuguaglianze? Le organizzazioni di cittadinanza attiva e del lavoro possono e come misurarsi con la dimensione politica e con i partiti, da fuori, in modo autonomo?».
Nell’ottobre del 2021, in un momento reso drammatico dalla persistente crisi pandemica, Fabrizio Barca pubblicava per la Donzelli Disuguaglianze Conflitto Sviluppo.
Incalzato dalle questioni postegli da Fulvio Lorefice, Barca percorreva a tutto campo, in quelle pagine, lo scenario della crisi italiana, indicandone come fattore determinante la crescita delle disuguaglianze, e criticando chi non si è opposto a questa deriva.
È passato poco più di un anno dall’uscita di quel libro, e i tempi si sono fatti ancora più duri. Urge riprendere il filo del ragionamento, tenendo conto della nuova situazione e delle forze in campo. Su tutto ha prevalso il brusco incupirsi dello scenario mondiale, con la guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, il decoupling e il friendshoring che segnano le relazioni internazionali, la fragilità e le contraddizioni dell’Europa. La scena italiana non è stata da meno: l’azione e la crisi del governo Draghi, le elezioni anticipate, la vittoria della destra, le lacerazioni della sinistra e la sua cocente sconfitta, con la conseguente crisi verticale del suo principale partito, appena uscito da una convulsa fase congressuale con la novità importante dell’elezione alla Segreteria di Elly Schlein.
È possibile allora tentare una risposta a queste domande. Quali sono le origini della crisi che scuote i confini fra Russia e resto d’Europa? Quale alternativa alla formazione caotica di blocchi mondiali economici contrapposti anche militarmente? Quali sono le carte dell’Unione europea? E in Italia: come interpretare le diverse anime di destra del governo Meloni e in quale rapporto con Draghi? Quali sono i tratti di un partito di sinistra che leghi in un nuovo blocco sociale le quattro tensioni primarie del mondo d’oggi (classe, genere, «razza» e ambiente), orientando la trasformazione digitale alla riduzione delle disuguaglianze? Le organizzazioni di cittadinanza attiva e del lavoro possono e come misurarsi con la dimensione politica e con i partiti, da fuori, in modo autonomo?
Fabrizio Barca
Disuguaglianze e conflitto, un anno dopo
Dialogo con Fulvio Lorefice
Guerra in Ucraina, de-globalizzazione, Europa in bilico
L’Italia da Draghi a Meloni
La sinistra, Elly Schlein e il partito che non c’è ancora
Donzelli Editore, Rosso e Nero 2023
Pagg. 144/€ 9,50
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