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Roma 7/3: “Il patto sporco e il silenzio” con letture di Lunetta Savino e Luca Zingaretti

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Lunetta Savino e Luca Zingaretti leggono Il patto sporco e il silenzio” del magistrato Nino Di Matteo e del giornalista Saverio Lodato 

Un evento imperdibile sulla Trattativa Stato-mafia, il 7 marzo alle 18.30, Teatro Garbatella di Roma (Piazza Giovanni da Triora, 15). Ingresso libero (gratuito e senza prenotazione, fino a esaurimento posti).

La lettura dei due grandi attori è il prestigioso contorno del dibattito sul tema Trattativa che, moderato dalla giornalista televisiva Silvia Resta, sarà il terreno del confronto tra Nino Di Matteo, Saverio Lodato, Sigfrido Ranucci (Report Raitre e autore con Nicola Biondo del libro “Il patto”) e Andrea Purgatori (Atlantide La7).

Interventi al sassofono di Nicola Alesini.

La diretta streaming, a cura di Antimafiaduemila, si potrà seguire da sito e YouTube di Antimafiaduemila.

Dopo l’ultima sentenza del processo sulla Trattativa Stato-mafia, è calato il silenzio su una delle vicende più drammatiche e clamorose della storia repubblicana.

E non pochi sono stati quelli che hanno violentemente attaccato i magistrati che avevano istruito il procedimento.

È con orgoglio e gioia che vi invitiamo a partecipare numerosi a questo importante dibattito-spettacolo.


Mai dire mafia. Ecco l’abracadabra che sarebbe magicamente servito alla bisogna.

Mai ammettere che, se siamo uno fra i paesi più indebitati al mondo, ciò lo dobbiamo, non solo ma anche, alla presenza agguerrita di mafia e mafie che hanno impoverito l’Italia per decenni e decenni. Siamo entrati nella modernità con la mafia custodita nel bagaglio a mano.

Non abbiamo saputo sconfiggerla e ci siamo abituati a conviverci.

[…] Ora però dobbiamo intenderci bene. Cosa significa mai dire mafia? Procediamo a caso.

Significa prima minare, e poi stravolgere, la legislazione sull’ergastolo ostativo. Quello che Giovanni Falcone considerava come uno dei deterrenti principali per contrastare le affiliazioni alle mafie. Significa stabilire il principio, per esempio, che lo Stato non è più interessato al pentimento del boss mafioso per restituirgli in cambio la libertà. Stabilire, di conseguenza, che lo Stato non vuole sapere altro; rendendo, di contro, i collaboratori di giustizia ingenui grilli parlanti non più incentivati, non più considerati, non più utilizzati processualmente.

Da “Il patto sporco e il silenzio” di Saverio Lodato e Nino Di Matteo


“È una storia tragica ma rassicurante nella sua tragicità: gli assassini sono stati identificati e condannati, la mafia cruenta di Riina è stata sconfitta, dunque non è più un pericolo. Il sottotesto di questa narrazione è che si può procedere a smontare la legislazione antimafia approvata nel periodo delle stragi. La storia è affascinante, ma si fonda sulla falsificazione culturale della riduzione della mafia alla sua componente militare, omettendo la verità storica ormai documentata da tante sentenze: Riina e i suoi erano solo una delle componenti di un sistema di potere ramificato che annoverava al suo interno presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari, presidenti di Regione, assessori regionali, capi dei servizi segreti, capi della polizia, banchieri e via elencando. Uno stuolo interminabile di colletti bianchi appartenenti ai piani alti della piramide sociale.”

Da “Il patto” di Sigfrido Ranucci e Nicola Biondo 


Il patto sporco e una sentenza che costruisce il Nuovo Mondo

Il patto. La trattativa Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato


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