“Assange libero”, il SUGC consegna la tessera del sindacato per il giornalista incarcerato
Mettere a disposizione dell’Anci l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Napoli, affinché tutti i Comuni italiani possano attivarsi per concedere la cittadinanza onoraria a Julian Assange.
È la proposta che parte dal capoluogo campano, dove l’associazione FreeAssange Napoli, in collaborazione con Agorà degli studenti e Link Napoli, ha promosso un dibattito sulla situazione del giornalista e attivista australiano. Dopo la rivelazione di documenti secretati attraverso la rete WikiLeaks, Assange è dal 2019 in un carcere del Regno Unito e su di lui pende una richiesta di estradizione da parte degli Usa, per le accuse di cospirazione e spionaggio.
Intervenendo al dibattito, il fondatore di Articolo21 ed ex presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, auspica che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, prenda atto del voto del Consiglio comunale e che tutte le amministrazioni italiane seguano la stessa strada. “Per la Giornata mondiale della cura abbiamo scelto Napoli per ribadire il nostro impegno accanto ad Assange – spiega Giulietti – che rischia l’estradizione e la condanna all’ergastolo per aver rivelato dossier truccati e per aver svolto il lavoro di giornalista. Chiediamo che, dopo Napoli, tutte le città uniscano la propria voce, perché imbavagliare Assange significa imbavagliare e condannare la libertà di stampa, in Italia e nel mondo”.
Dopo la decisione dell’Ordine dei Giornalisti, che lo scorso settembre ha iscritto Assange ad honorem, oggi il segretario del Sindacato unitario giornalisti Campania, Claudio Silvestri, ha voluto consegnare idealmente la tessera a Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta, autrice del libro ‘Il potere segreto’, che da anni si occupa di questa vicenda. “Incarcerare Assange significa imbavagliare WikiLeaks, che è stato costretto a sospendere le attività – ha detto Silvestri – Per questo quando si dice che il giornalista è stato arrestato perché è una spia si dice una cosa falsa. Assange è in carcere perché ha fatto sapere al mondo segreti su scandali che non dovevano essere rivelati. Penso sia importante che anche il sindacato europeo e quello internazionale simbolicamente facciano la stessa cosa che oggi stiamo facendo qui a Napoli, perché il messaggio deve essere chiaro: stanno mettendo il bavaglio alla libera informazione calpestando qualsiasi diritto”.
Nel suo intervento, Maurizi rimarca come, “senza informazione, si venga manipolati in ogni modo”. Si dice poi “scettica” che si possa salvare Assange “attraverso la legge e la giustizia, perché contro di lui c’è un potere che non risponde a nessuno. Lo stanno ammazzando piano piano – aggiunge – e il caso non si risolverà con la legge, ma con la pressione dell’opinione pubblica, che deve mobilitarsi e alzare la voce, perché questo è l’unico scudo su cui possono contare Assange e i giornalisti di WikiLeaks”.
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