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Secondo IFJ nel 2022 sono stati uccisi nel mondo 68 giornalisti e operatori dei media

Redazione il . Diritti, Guerre, Informazione, Memoria

I giornalisti e gli operatori dei media assassinati nel 2022 sono stati 68, ben 21 in più rispetto all’anno precedente.

A renderlo noto è la Federazione internazionale dei giornalisti nel suo 32esimo rapporto annuale ‘2022 Killed List’, pubblicato oggi 7 febbraio 2023.

Il Paese in cui si è verificato il numero maggiore di uccisioni di giornalisti è l’Ucraina, dove 12 tra cronisti e loro collaboratori hanno perso la vita nel tentativo di raccontare la guerra. Seguono il Messico e Haiti, rispettivamente con 11 e sette giornalisti assassinati. Nel rapporto vengono raccontate tutte le loro drammatiche storie.

«Questa pubblicazione – ha detto il segretario generale della Ifj, Anthony Bellanger – non riguarda solo i livelli di violenza nei confronti dei giornalisti e degli altri operatori dei media, indicati dal semplice numero di attacchi contro di loro, ma anche le cause sottostanti. I dettagli contenuti in questo rapporto testimoniano una gamma di minacce, atti di violenza reali e una cultura dell’impunità, che spiegano la persistente crisi della sicurezza nel giornalismo».

Nel rapporto vengono indicati anche i nominativi dei 375 giornalisti attualmente in prigione: a primeggiare in questa triste classifica è la Cina con 75 cronisti dietro le sbarre, seguita dal Myanmar con 64, dalla Turchia con 51 e dall’Iran con 34.P

Il report completo ‘2022 Killed List’ è disponibile sul sito della Ifj.

@fnsisocial


IFJ publishes 32nd annual report on journalists and media staff killed in 2022

The International Federation of Journalists (IFJ) today published its full annual report on journalists and media staff killed in 2022.

The 32nd report details 68 killings of media professionals, including targeted and bomb attacks and crossfire deadly incidents. There were also 11 deaths due to accidents and illness.

The roll call of loss and tragedy in journalism during 2022 is dominated by the death tally in Ukraine, where 12 journalists and other media workers were killed, followed by Mexico (11), Haiti (7), Pakistan (5) and Colombia and the Philippines at 4 killings each.

The IFJ says that the lack of action and political will to tackle impunity for crimes committed against journalists is contributing to the current safety crisis in media and calls for an International Convention at the United Nations dedicated to the protection of journalists and media professionals.

“This publication is not only about the levels of violence targeting journalists and other media workers, indicated by the sheer number of attacks against them, but also the underlying causes,” said the IFJ General Secretary Anthony Bellanger. ” The details contained in this report serve as evidence of the range of threats, actual acts of violence and the culture of impunity, which account for the enduring safety crisis in journalism.”

The Federation’s final report also lists the names of 375 journalists and media workers currently behind bars, a new high since two years ago when the IFJ began publishing lists of jailed journalists to mark the International Day for Human Rights. China and its allied administration in Honk Kong top the list with 84 journalists in jail, before Myanmar (64), Turkey (51) and Iran (34) and Belarus (33) .

Download the full report here.

The International Federation of Journalists (IFJ) represents more than 600,000 journalists in 146 countries

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