Forlì 31 gennaio, “Contro tutte le mafie: la forza della comunicazione”
Forlì 31 gennaio 2023 – ore 10.30
Piazza Melozzo degli Ambrogi, 7 (Sala Melozzo)
Fondazione Roberto Ruffilli
in collaborazione con Associazione Libera
Liceo Artistico e Musicale Antonio Canova
con la partecipazione di Liceo G.B. Morgagni, Istituto Professionale Ruffilli, Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci Di Calboli
#CITIZENKIT 8 – SENTIAMOCI (DEMOCRATICAMENTE) LIBERI
“Contro tutte le mafie: la forza della comunicazione”
con
Lorenzo Frigerio e Cisco
Come un tumore, le mafie si espandono e penetrano anche nelle Regioni a maggiore “coesione” e “tenuta” civica, spesso a partire dall’infiltrazioni economica e finanziaria.
Tale capacità di diffusione sconvolge anche i territori considerati “virtuosi” per l’immaginario comune, alimentata soprattutto dall’ancora troppo limitata consapevolezza rispetto ad una minaccia che, pur profondamente distruttiva e anti-democratica, non assume al Nord gli stessi tratti di esplicita violenza mantenuti al Sud del Paese.
La recente conclusione dell’iter giudiziario per il cosiddetto Processo Aemilia ha dimostrato, con i suoi pesantissimi capi d’accusa e le sue condanne complessive a centinaia di anni di carcere, come anche l’Emilia-Romagna sia stata gravemente “infettata” dalla piaga mafiosa, e proprio negli ambiti e nelle dimensioni economiche alla base del successo e del benessere regionale.
Ciò vale dunque anche per La Provincia di Forlì-Cesena ed è per questo che ci appare urgente allenare la capacità dei singoli e della collettività – a partire dai più giovani che formeranno la società adulta di domani – a riconoscere, a denunciare e a contrastare i comportamenti, le pressioni e le infiltrazioni mafiose, o comunque le manifestazioni propedeutiche ad esse.
In questo senso, il confronto con la forza comunicativa – il potere delle parole si potrebbe dire – di due differenti (ma complementari) “narratori” della lotta alle mafie, il giornalista Lorenzo Frigerio e il cantautore Cisco, assume il valore di una vera e propria palestra d’educazione civica.
Con il cronista e studioso Lorenzo Frigerio (“Libera Informazione”, “Dizionario Enciclopedico delle mafie in Italia” ) che da decenni segue il radicarsi e l’evolvere delle mafie nell’Italia centro-settentrionale, con particolare attenzione alla contaminazione nelle zone più ricche e produttive del Paese, i giovanissimi forlivesi avranno modo di apprendere e comprendere i meccanismi, le dinamiche e le sfide della minacciosa penetrazione della criminalità mafiosa anche in Emilia-Romagna, che si è rivelata così profonda da aver prodotto il più grande procedimento giudiziario nazionale contro la ‘ndrangheta: 220 persone alla sbarra processate nell’aula bunker di Reggio Emilia, quasi 700 anni di carcere di pena confermati in Cassazione, la constatazione che le Cosche al Nord Italia hanno raggiunto un pieno grado di autonomia operativa.
Uno dei punti principali del racconto di Frigerio verterà sulle peculiari forme “economico-finanziarie” che le mafie assumono nella nostra Regione, e nel Nord Italia in generale, con manifestazioni sociali più subdole ed estremamente distanti – ma non per questo meno pericolose – dall’immaginario comune, legato invece agli antichi codici della “lupara”, dell’auto-bomba e dell’omertà diffusa.
E proprio a partire dalla lotta ai paradigmi classici delle vecchie mafie, si snoda il coraggio umano ed artistico di Cisco, che condividerà dal vivo con gli studenti forlivesi un’antologia delle sue opere musicali più impegnate nella denuncia e nell’urlo liberatore: versi e accordi di canzoni – composte dapprima come frontman dei Modena City Ramblers e poi come solista – che imprimono nella memoria collettiva il martirio eroico di Peppino Impastato, aprendosi in seguito ad una articolata riflessione sulla virtù della “fatica civica” a costruire – a qualsiasi latitudine e in qualsiasi contesto popolare – spazi di comunità solidale, trasparente ed aperta. In sintesi – all’opposto della prevaricazione illegale e della violenza feroce delle mafie – l’impegno e l’imperativo morale per coltivare una società degna, libera nello sviluppo e protetta dal diritto costituzionale.
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