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Il massacro del Circeo a “Cronache Criminali”

Ufficio Stampa Rai il . Brevi, Criminalità, Giovani, Giustizia, Informazione, Lazio, Società

Il caso giudiziario che ha segnato un’epoca.

Una delle pagine di cronaca tra le più buie della storia italiana: il massacro del Circeo.

Una storia orrenda ricostruita “Cronache Criminali”, il programma scritto da Giovanni Filippetto e Giancarlo De Cataldo e coprodotto da Rai Approfondimento e Verve Media Company, in onda lunedì 23 gennaio, alle 23.30 su Rai 1.

Da uno studio virtuale, Giancarlo De Cataldo, con i filmati esterni realizzati da Alessandro Chiappetta, affronta un crimine che ha turbato profondamente le coscienze, non solo per la ferocia degli aguzzini, non solo perché i colpevoli erano degli insospettabili “ragazzi di buona famiglia”, o per quello scatto scolpito nella memoria collettiva che ritrae Donatella Colasanti, tumefatta e ricoperta di sangue, riemergere dal portabagagli di una 127 accanto al corpo senza vita di Rosaria Lopez, nel quartiere Trieste di Roma.

Il massacro del Circeo è il caso giudiziario che ha cambiato il modo di percepire la violenza degli uomini sulle donne e il modo di vivere la giustizia nei casi di violenza: accanto alla vittima, diventata suo malgrado un simbolo, il movimento femminista invade le aule del tribunale, in un processo che diviene socialmente rilevante. La voce delle donne chiede giustizia in una maniera che non potrà più essere ignorata, tanto dai giudici quanto dalla società. Siamo nel 1975, un’epoca segnata dalla violenza politica in cui si fanno strada sigle terroristiche e gruppi eversivi, ma anche l’anno in cui vede la luce la riforma del diritto di famiglia, primo tassello di un percorso di avvicinamento alla parità tra uomo e donna. In questo contesto, il delitto, introduce con una forza devastante il tema della violenza di genere, innescando una riflessione che non è mai finita. Grazie al processo, il movimento femminista segna conquiste importanti, la cui onda lunga arriva fino al 1996, quando lo stupro diviene finalmente reato contro la persona e non più contro la morale. Una storia di atroci crudeltà, sevizie, dolore e morte, che scuote l’intero paese e che negli anni rimane incollata addosso a chi l’ha vissuta e a chi ne è stato testimone.

Dopo 36 ore di inferno, la diciannovenne Rosaria Lopez rimane uccisa, mentre la diciassettenne Donatella Colasanti si finge morta, salvandosi. Nella puntata di “Cronache Criminali”, Giancarlo De Cataldo ragiona a distanza di tanti anni su questo delitto, ne racconta i particolari, e analizza il profilo criminale dei tre aguzzini: Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, tre ragazzi di buona famiglia e un odio malcelato nei confronti delle donne. Anche il corso delle loro vite, tra fughe, protezioni, evasioni e nuovi omicidi, sarà segnato da una impronta di violenza dura a morire.

Tre vite dissennate, tre parabole criminali che ci portano a pensare tutt’ora che “questa storia non finisce mai”, come dice lo scrittore Edoardo Albinati, che alla vicenda del Circeo ha dedicato il suo libro “La scuola cattolica”, premio Strega 2016. Oltre a lui, le voci di Letizia Lopez, sorella di Rosaria; Roberto Colasanti, fratello di Donatella; l’avvocato Grazia Volo che prese parte agli inizi della carriera al processo come parte civile, i giornalisti Silvana Mazzocchi e Paolo Graldi, il magistrato Maria Monteleone, lo psichiatra forense Maurizio Marasco e la scrittrice Chiara Valerio.

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