“Taranto chiama”, al via il rush finale
Superati i 200 sostenitori, raggiunta la cifra di 17.000 euro
Rush finale per il crowdfunding “Taranto chiama”. Mancano solo sei giorni alla conclusione della campagna per la raccolta fondi per il terzo doc-inchiesta di Rosy Battaglia, stavolta con lo sguardo rivolto a Sud, a Taranto. La campagna promossa dall’associazione Cittadini Reattivi ha raggiunto la cifra di 16.658 € e ormai superato i 200 sostenitori e co-produttori e co-produttrici del progetto.
Intanto le sorprese per Taranto non sono finite. Il 5 gennaio il governo ha emesso l’ennesimo decreto salva-Ilva, con il dissequestro degli impianti ritenuti pericolosi per la salute e l’ambiente, e ’inserimento dello scudo penale, un vero e proprio decreto ‘salvagente’ per gli amministratori della fabbrica, liberi di inquinare.
Nessuna considerazione, quindi, per la sentenza di Ambiente Svenduto e tanto meno rispetto alla condanna contro l’Italia della CEDU (Corte Europea dei Diritti Umani) del 2019 o all’appello dell’ONU che ricordava che vivere in un ambiente salubre è un diritto umano.
Il decreto è servito a ricompattare i movimenti ambientalisti tarantini: infatti, è in programma per martedì 17 gennaio un sit-in di protesta sotto la Prefettura di Taranto.
Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, in questo post su Facebook sintetizza in 10 punti le volontà e le motivazioni della protesta. Mentre Gad Lerner è stato querelato da Acciaierie d’Italia, solo per aver espresso le proprie opinioni sullo stabilimento dell’ex Ilva.
Tutto questo sarà il racconto che finirà nel documentario “Taranto chiama”. Ma non solo. La volontà di Rosy Battaglia è di dare risalto anche alla bellezza di questa città e di parlare del suo futuro sostenibile.
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“Taranto chiama”, al via il crowdfunding per il doc-inchiesta
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