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Un anno senza David Sassoli

Redazione il . Brevi, Diritti, Informazione, Internazionale, Istituzioni, Memoria, Politica, Società

Giornalista, sindacalista, presidente del Parlamento europeo, ci lasciava l’11 gennaio 2022. Sempre in prima linea nel difendere l’informazione, dalla parte dei più deboli, con passione e rigore etico, garbo e sensibilità.

Un giornalista, prima, e un uomo delle istituzioni, poi, sempre in prima linea nel difendere l’informazione, dalla parte dei più deboli, con passione e rigore etico, con impegno e tenacia, garbo e sensibilità. Le stesse qualità che ne hanno ispirato l’impegno sindacale, alla guida dell’Associazione Stampa Romana e nell’Usigrai.

Un anno fa, l’11 gennaio 2022 ci lasciava David Sassoli, dal 2009 europarlamentare e dal 2019 presidente del Parlamento europeo, giornalista professionista dal 1986, inviato del Tg3, volto familiare del Tg1, di cui è stato anche vicedirettore, a lungo impegnato nel sindacato prima di intraprendere la carriera politica.

Sassoli è stato ricordato a Roma, lunedì 9 gennaio 2023, in occasione della presentazione del libro “La saggezza e l’audacia”, curato da Claudio Sardo e pubblicato da Feltrinelli, alla presenza, fra gli altri, della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

A Bruxelles l’omaggio è fissato per mercoledì 11 gennaio: alle 12 nella galleria fotografica degli ex presidenti del Parlamento Ue per una cerimonia con l’attuale presidente Roberta Metsola e alle 19 per una funzione commemorativa nella Chiesa di Nostra Signora delle Vittorie al Sablon.

«Siamo orgogliosi di essere una democrazia e dobbiamo essere consapevoli che democrazia e libertà non sono indistruttibili e dati per sempre: i diritti non sono scolpiti nella pietra, ma vanno difesi ogni giorno», disse in uno dei suoi ultimi interventi, in occasione della consegna del primo premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo investigativo promosso dall’Eurocamera.

«Noi siamo un modello perché abbiamo delle regole – aggiunse consegnando il riconoscimento dedicato alla memoria della cronista maltese uccisa nel 2017 – e queste regole prevedono anche che chi esercita il potere debba essere controllato. Questa è la funzione del giornalismo indipendente e del giornalismo investigativo di cui Daphne Caruana Galizia è stata interprete».

Poi il ricordo dei colleghi assassinati in Europa per via del loro lavoro di inchiesta e un pensiero a tutti i cronisti e le croniste che «subiscono minacce, vengono intimiditi, subiscono futili cause giudiziarie con l’obiettivo di bloccare la loro attività. Proteggere i giornalisti – fu il monito di Sassoli – è un dovere delle società democratiche».

Fonte: Fnsi

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Quella panchina nel ghetto inaugurata insieme a David Sassoli

Era marzo del 2020: a conclusione della tre giorni promossa da Articolo21 e Fnsi dedicata al contrasto delle parole d’odio fu inaugurata al Ghetto ebraico di Roma la panchina della memoria.

Un grande momento di condivisione dei temi di libertà, giustizia, memoria portati avanti da Articolo 21. Ed eravamo con David Sassoli che quel giorno volle essere presente al Ghetto di Roma per ricordare i giornalisti e ai tipografi ebrei morti nei campi di sterminio nazisti, un cerimonia che concludeva la tre giorni di impegno intitolata “Parole non Pietre”, promossa dalla Federazione nazionale della stampa italiana e da Articolo21 con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e  tante altre realtà della società civile, religiose e del mondo dell’informazione.

Tutti riuniti per promuovere una comunicazione responsabile a contrasto delle parole di odio e di ogni forma di discriminazione, prima tra tutte quella che si esprime attraverso l’antisemitismo.

La Panchina della memoria (nella quale compare la scritta: «Quando la verità non è libera, la verità non è vera», di Jacques Prévert) è dedicata al giornalista Eduardo Ricchetti e ai tipografi Amedeo Fatucci, Leo Funaro e Pellegrino Vivanti, che furono catturati nel rastrellamento nazista avvenuto nel ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 e mai più tornati.

Fonte: Articolo 21

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David Sassoli, il peso della sua assenza un anno dopo

Ricordare David Sassoli attraverso i suoi discorsi per l’Europa, ma anche per l’Italia, come ha brillantemente fatto in un libro Claudio Sardo, è una scelta che ci aiuta a capire la lungimiranza e il peso politico del pensiero di questo nostro straordinario collega, fondatore di Articolo 21, nostro compagno di mille avventure, che del suo impegno politico ha fatto un manifesto di azioni e comportamenti, di pensieri e di atti concreti per cambiare le cose in un senso ben preciso, per fare in modo che “Il dovere delle istituzioni europee sia quello di proteggere i più deboli, e non di chiedere altri sacrifici aggiungendo dolore al dolore.” E’ un anno che abbiamo perduto David e oggi ci è ancora più chiaro quanto ci sia mancata la sua presenza, proprio in Europa, nel tragico momento dell’invasione dell’Ucraina.

Pensiamo alle parole che scrive nella prefazione del libro – dal titolo “La saggezza e l’audacia” – il presidente della Repubblica: Sassoli era aperto all’ascolto -scrive Mattarella. – cercava di cogliere i segni nuovi dei tempi, considerava il dialogo un tesoro prezioso cui attingere non soltanto nei momenti di difficoltà.

È difficile non pensare a quanto si sarebbe impegnato per spingere l’Europa a proporre anche tentativi per trovare una via di pace alla guerra in corso, così come fu decisiva la sua azione al parlamento europeo per far fare all’Unione Europea quel passo storico che è stato il Next Generation EU, cioè il piano di ripresa e resilienza.

È anche difficile non pensare a quanto sia mancato alla politica italiana dell’area progressista, ma sono ragionamenti difficili e forse fuori luogo. Ma l’assenza di David Sassoli è anche tutto questo, pur restando per noi che gli eravamo amici e che abbiamo lavorato a lungo insieme soprattutto un profondo dolore umano, misto alla gioia di avere avuto la fortuna di incontrarlo e di aver condiviso momenti belli insieme.

Barbara Scaramucci, Presidente onoraria Articolo 21

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In ricordo di David Sassoli: “L’Unione europea non è un incidente della Storia”

La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa

Parole non Pietre, inaugurata a Roma la panchina della memoria

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