2022. Un anno di iniziative per Julian Assange
Possiamo con certezza dire che il 2022 è stato l’anno del ritorno dell’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda di Julian Assange. Sicuramente non possiamo dire che la massa conosca i dettagli ma, rispetto a prima, adesso per lo meno sa chi sia e, per lo più, solidarizza con lui.
Certamente non possiamo fare altrettanto con la maggioranza dei colleghi di Assange, giacché i media di massa continuano ad ignorarlo e, nei rari momenti in cui viene nominato, non mancano mai di insinuare le accuse che il Pentagono ha diffuso in questi 12 anni di persecuzione giudiziaria. Ma anche su questo versante l’aria sta cambiando, e ciò proprio grazie alla pressione che l’opinione pubblica esercita in maniera sempre più forte.
Il merito va sicuramente alla famiglia, intesa in senso allargato, comprendendo in essa anche il team di WikiLeaks, ma altresì alle migliaia di persone che in giro per il mondo non hanno mai smesso di attivarsi per la sua liberazione. Sono tanti i gruppi che sono nati a sostegno della causa e sono svariate le personalità della cultura e dell’informazione che hanno deciso di rompere questo muro di omertà attorno alla vicenda di Assange. Perché è proprio questo uno dei punti cruciali della vicenda: la persecuzione di Assange non è stata solo giudiziaria, ma parallelamente ad essa, vi è stata una gara per diffamare il personaggio e allontanare da lui ogni simpatia da parte dell’opinione pubblica, facendo successivamente calare sulla vicenda un velo di silenzio, affinché nessuno si interrogasse e pretendesse la sua liberazione. Ed è questo che migliaia di attivisti in giro per il mondo stanno cercando di contrastare.
E l’Italia non è stata da meno. Le iniziative in giro per lo stivale, in questo 2022 che volge al termine, sono state veramente tante. Partendo dalle Alpi, ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti) ha conferito la tessera onoraria a Julian Assange e agli altri giornalisti di WikiLeaks, Kristinn Hrafnsson, Sarah Harrison e Joseph Farrell, offrendo simbolicamente la tessera dell’associazione ad Assange e ai giornalisti di WikiLeaks, in una cerimonia tenutasi a Torino, alla presenza della giornalista italiana Stefania Maurizi e di Stella Moris, moglie di Assange. Gli stessi sono stati ospiti ad aprile del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, che ha visto la partecipazione di molti giovani che si sono poi fermati al banchetto di Free Assange Italia, che, all’uscita dell’evento, ha simbolicamente consegnato un appello ai colleghi di Assange (ripresa poi da molte testate on line), esortandoli a prendere posizione e ad esporsi per lui.
Sempre Piemonte si sono inoltre svolte varie iniziative su diversi piani. In primis, l’inaugurazione del monumento a Priero, opera degli artisti Maurizio Cont e Gianmarco Serra, alla presenza del Sindaco e della giornalista Stefania Maurizi, con successiva conferenza a Cuneo. A Novara, nella prestigiosa sede dell’Università del Piemonte Orientale, si è tenuta una conferenza promossa, inter alia, da Amnesty International, Free Assange Italia, FAI, oltre alla partecipazione alla maratona mondiale “ 24h per Assange” del 15 ottobre. E anche la Val di Susa non ha mancato di esprimere la sua solidarietà ad Assange con una partecipata iniziativa a Venaus.
A Milano non sono mancate le iniziative del Comitato per la Liberazione di Julian Assange , uno dei primissimi comitati per Assange nati in Italia (insieme a Italiani per Assange) con frequenti presidi, anche davanti al Consolato Britannico. L’iniziativa che però ha avuto maggior impatto è stata quella di Lorenza Corrias, una ragazza di Como, che da mesi, ogni sabato in piazza Verdi, riproduce il perimetro della cella di Assange (2 x 3 m), non solo per informare i passanti ma anche per dare concretamente l’idea delle condizioni nelle quali si trovi a vivere, o meglio detto, a sopravvivere, Julian Assange, da ormai 3 anni. L’iniziativa è stata emulata anche a Brescia e sicuramente lo sarà anche da molti altri.
In Friuli Venezia Giulia a maggio lo scultore Davide Dormino, all’interno del Festival “vicino/lontano”, che si svolge ogni anno a Udine nel mese di maggio, ha esposto in Piazza Libertà la scultura in bronzo “Anything to Say? ”, composta da tre figure, a grandezza naturale, in piedi sopra tre sedie e una quarta sedia vuota che invita le persone ad alzarsi in piedi, a difesa della libertà d’informazione e a sostegno di chi ha avuto il coraggio di rivelare al mondo intero verità scomode, come hanno fatto Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning, che sono i tre personaggi raffigurati in piedi sopra le sedie. “Anything to say?”, è un’opera itinerante e interattiva, di forte impatto, che fu inaugurata a Berlino il 1° maggio 2015 in Alexanderplatz, e che ha sostato successivamente nelle principali piazze d’Europa, accompagnata da dibattiti e performance, che da allora hanno messo al centro il tema della libertà di stampa e la necessità di tutelare chi denuncia le distorsioni del potere, anche a rischio della propria vita, come i 3 protagonisti.
A Trieste, al 37° Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste, in collaborazione con Free Assange Italia, ha avuto luogo la proiezione di “Hacking Justice”, il docufilm di Clara López Rubio e Juan Pancorbo che racconta l’odissea giudiziaria di Assange. Al termine della proiezione la giornalista Germana Leoni, autrice di “Julian Assange – Niente è come sembra” (Nexus Edizioni), ha intrattenuto un appassionato dibattito col pubblico.
E sempre in contesto cinematografico, durante il Festival del Cinema di Venezia, Carlo Bartoli, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, insieme alla Segretaria Paola Spadari, ha consegnato virtualmente a Julian Assange la tessera ad honorem dell’Ordine dei giornalisti. La tessera è stata affidata a Stefania Maurizi, stretta collaboratrice di Assange, collegata on line con la Casa degli Autori al Lido di Venezia.
A Padova, anch’essa inizialmente in solitaria, l’attivista di Free Assange Italia, Donatella Mardollo, ha realizzato sit-in che hanno visto avvicinarsi molti cittadini e politici, nonché un evento molto partecipato a Ponte San Nicolò (PD) a cui ha preso parte, tra gli altri, Stefania Maurizi.
La giornalista, per tutto il 2022 ha instancabilmente percorso la penisola da nord a sud, portando a chiunque glielo chiedesse, la sua testimonianza ed il suo incoraggiamento, sottolineando tutte le volte che solo l’opinione pubblica potrebbe salvare Julian Assange, solo la costante pressione, non solo sui politici ma soprattutto sui media, che hanno il dovere morale di denunciare questa aberrazione giuridica. Ha partecipato più volte ai sit-in e agli eventi promossi da Free Assange Reggio Emilia, ma anche a Lanciano, a Parma, a Bologna, a Perugia, Roma e ovunque le sia stato chiesto di andare.
Ma anche senza personalità di spicco, gli attivisti di DonneAmbiente Sardegna sono stati in grado di creare eventi molto partecipati non solo in Sardegna ma anche a Roma dove lo scorso maggio, davanti all’Ambasciata Britannica, hanno manifestato contro la decisione della ministra Priti Patel di estradarlo verso gli Stati Uniti.
A Napoli, gli attivisti di Free Assange Napoli, pur essendo nati da pochissimo, si sono già attivati con iniziative molto impattanti, coinvolgendo personalità dell’informazione nazionali di spicco e personalità della cultura partenopea.
Gli attivisti della capitale invece hanno organizzato vari eventi, tra cui sit-in davanti alla sede della RAI di Viale Mazzini, il dibattito presso il laboratorio Millepiani di Garbatella (alla presenza di Davide Dormino e del fotografo Richard Lahuis ) e fornito il loro supporto ad ogni iniziativa a favore di Assange (come ad esempio il sit-in di Amnesty International nei pressi dell’Ambasciata Britannica dello scorso 17 maggio) svoltasi a Roma.
Ma le iniziative realizzatesi non sono state solo dibattti e sit-in.
Sono state anche incontri di meditazione – come quello organizzato a Giarre nei pressi di Catania, dalla insegante di yoga, Antonella Sgroi e dalla terapeuta Altea Sfilio.
Sono state brani musicali, come quello del cantautore bolognese Germano Bonaveri che ha pubblicato “Una canzone per Julian”, o come il brano “Simbolo” , che l’attivista perugino Francesco Maggiurana, dopo il flashmob musicale alla stazione Tiburtina di Roma, ha dato alla luce insieme ad attivisti di altre città.
Sono state anche mega cartelloni pubblicitari, istallati in varie città d’Italia, da nord a sud, davanti ai quali, in occasione del 51° compleanno di Julian Assange, molti attivisti si sono fatti un selfie, componendo un augurio virtuale collettivo. Sono state biciclettate, come quella svoltasi a Roma lo scorso giugno, in cui, sfidando il caldo torrido, gli attivisti di Free Assange Italia hanno attraversato il centro di Roma con le loro magliette, distribuendo volantini e sensibilizzando i passanti.
Sono state campagne di book crossing come “Porta Assange nelle biblioteche”, con la quale il gruppo Free Assange Italia ha consegnato copie del libro “Il potere segreto” di Stefania Maurizi (Casa editrice Chiarelettere) in molte biblioteche tra cui quelle di Torino, Bussoleno, Perugia, Castellamonte, Cuorgnè, Ponte San Nicolò e Trinità (CN) nonché il libro “Free Assange”, di Patricj Boylan (edito da Left).
Sono state mostre, come “Il coraggio della verità” presso la biblioteca San Matteo degli Armeni (PG) e a Passignano sul Trasimeno (PG).
Sono state infine mozioni presentate in vari Comuni per il conferimento della cittadinanza onoraria (ottenuta a Lucera, Marcellinara e Pescara), per la richiesta al Governo del conferimento dell’asilo politico (ottenuta a Reggio Emilia), per la richiesta al Governo di sostenere Assange (ottenuta a Impruneto e a Imola) e molte altre in elaborazione, nate tutte dalla pressione degli attivisti presso i propri rappresentanti locali (tra cui l’iniziativa di Napoli, appena depositata, per il conferimento della cittadinanza onoraria).
Ma il 2022 è stato anche l’anno dei grandi eventi nazionali e mondiali a cui hanno preso parte anche esponenti importanti della società civile. Lo scorso 8 luglio a Roma, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha votato all’unanimità dei presenti il conferimento della tessera onoraria dell’ordine dei giornalisti italiani, in nome del principio della libertà di informazione. All’evento erano presenti tra gli altri, Vincenzo Vita, Grazie Tuzi e tra il pubblico l’attrice Laura Morante. Costoro, proprio in seguito a questo evento, per rispondere alla necessità di poter incidere maggiormente e di poter coinvolgere un maggior numero di persone, hanno dato vita a LA MIA VOCE PER ASSANGE, un progetto nato per raggiungere la voce di esponenti della Cultura e dello Spettacolo a favore di Assange, che finora ha fatto pervenire i videoappelli di oltre 90 personalità.
E proprio insieme a loro e a IoGiornalista TV, lo scorso 29 settembre, presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, Free Assange Italia ha realizzato un evento, presentato da Vincenzo Vita, con oltre 25 personalità provenienti da ogni settore dell’informazione e dell’impegno civile, trasmesso anche dal Fatto Quotidiano e che ha raggiunto più di 11.000 visualizzazioni sul web, oltre alle 200 persone presenti in sala.
Il 15 ottobre, aderendo alla maratona mondiale 24 ore per Julian Assange , si sono svolte iniziative in tutta Italia. A Roma, la sede della rivista Left ha ospitato un lungo dibattito che ha visto l’alternarsi di personalità del giornalismo, della politica e dello spettacolo, molto seguito in loco e via web.
Lo scorso 10 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, tra le varie iniziative svoltesi in tutta Italia a favore di Assange, gli attivisti di Free Assange Italia hanno organizzato un sit-in davanti all’Ambasciata Britannica durante il quale, dopo aver evocato l’opera scultorea di Davide Dormino con la performance ideata da Free Assange Wave (una sorta di intergruppo nata per coordinare iniziative a livello mondiale), ha “scartato i regali” più significativi che Assange e Wikileaks hanno fatto all’umanità: le rivelazioni con cui WikiLeaks ha aperto gli occhi all’opinione pubblica, rivelando il vero volto dei potenti.
Infine lo scorso 13 dicembre, presso il Nuovo Cinema Aquila, nell’ambito della sesta edizione del TEHR (thematic exhibition on human rights), è stato proiettato, in prima nazionale, il film documentario ITHAKA, di Benjamin Lawrence, prodotto da Gabriel Shipton, fratello di Julian Assange, che racconta la battaglia della famiglia, di Julian Assange per difenderlo, per liberarlo e per scongiurare l’estradizione verso gli Stati Uniti. L’evento ha avuto un tale successo che si è resa necessaria una seconda proiezione la sera stessa per le numerose persone fuori.
L’anno è terminato e attendiamo ancora l’esito dell’appello presentato dai legali di Assange presso l’Alta Corte Britannica contro l’ordine di estradizione verso gli Stati Uniti controfirmato dalla ministra britannica Priti Patel, nonché il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
La battaglia è ancora lunga, ci vorrà ancora più impegno da parte di tutti, mentre la salute di Assange si deteriora rapidamente e la tagliola della estradizione si avvicina sempre di più.
Il miglior augurio che possiamo fare a tutti noi è che il 2023 sia l’anno della sua liberazione e del ritorno non solo all’affetto dei suoi cari ma anche alla luce del sole, che non vede dal 2012 e che possiamo organizzare un grande, un grandissimo evento per festeggiare la sua liberazione.
Fonte: Articolo 21
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