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Quest’anno e quello che viene. Il cammino fatto e quello che resta da fare

Alberto Spampinato * il . Diritti, Informazione, Istituzioni, Memoria

Dai dati sconfortanti del 2022 si potrebbe arrivare a una svolta. Per il 2023 Ossigeno dà appuntamento a chi vuole dare una mano.

Ossigeno chiude il 2022 ringraziando tutti coloro che quest’anno hanno aiutato il nostro Osservatorio a continuare la navigazione e augurando a tutti un anno migliore.

Grazie innanzitutto ai soci (a cominciare dal segretario Giuseppe F. Mennella), ai collaboratori (in particolare a Grazia Pia Attolini, Giacomo Bertoni e Laura Turriziani che hanno raccolto ed elaborato le informazioni sui giornalisti minacciati), all’avvocato Andrea Di Pietro (che con l’Ufficio Assitenza Legale Gratuita ha aiutato decine di giornalisti in difficoltà), ai tanti volontari, ai sostenitori (in particolare all’Unesco, al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, all’Ordine del Lazio, all’Associazione Stampa Romana) e a tutti i giornalisti minacciati che hanno avuto fiducia in noi,  hanno fornito informazioni, pareri, suggerimenti e ci hanno aiutato a conoscere i fatti e a farli conoscere.

Rivolgo un ringraziamento particolare a coloro che in queste settimane hanno aiutato Ossigeno a diffondere i dati dell’Osservatorio, il rapporto dell’UNESCO sulle querele intimidatorie e gli ultimi dati sulle minacce. Siete stai  tantissimi. Lo dice la nostra rassegna stampa vedi.

Grazie a voi i dati di Ossigeno hanno avuto una diffusione enorme, senza precedenti. Questo ci incoraggia a continuare e a trovare nuove forme di coordinamento fra l’Osservatorio e coloro che vogliono contribuire a valorizzare il suo lavoro.

Dal 2007 a oggi l’Osservatorio ha fatto molta strada, ha tracciato la mappe di quello che allora era “Il continente inesplorato”. Lo conoscevamo poco e lo chiamammo così nel saggio che ispirò i primi passi e la fondazione dell’Osservatorio.  leggi

In Italia c’erano tantissime minacce, ritorsioni e querele pretestuose ai giornalisti, ma nessuno ne parlava sistematicamente, ancora nessuno le contava e le faceva pesare come un problema unico, come una malattia che si manifestava con quei sintomi, che bisognava conoscere, studiare e curare.

Ossigeno in questi anni ha cominciato a farlo e grazie all’aiuto, al sostegno e alla collaborazione che ha avuto è cresciuto e oggi è una grande comunità informale. Spero che questa comunità trovi il modo e le occasioni per incontrarsi, discutere, confrontarsi, esprimersi collettivamente, aiutare Ossigeno a fare quel che resta da fare, che è molto.

Innanzitutto convincere gli scettici, gli increduli, i fatalisti, chi crede sia meglio non parlare delle minacce ai giornalisti, chi crede che basti essere prudenti per evitare ritorsioni, chi dice “ognuno per sé”, chi delega passivamente questo problema al sindacato o all’Ordine, chi crede nella favola dell’assicurazione anti-querela, e così via elencando.

Nel 2023, come negli anni scorsi, Ossigeno continuerà a discutere con tutti, mostrando i dati di fatto che mostrano la necessità di interventi e di comportamenti attivi anche da parte dei singoli giornalisti, blogger, opinionisti, attivisti e giornali per riuscire a cambiare le cose. Ovviamente rinunciamo a convincere chi è scettico o incredulo per partito preso.

Perciò diamo appuntamento all’anno nuovo animati dalla speranza, anche se l’atmosfera non appare favorevole, il 2023 può essere un anno buono. A volte proprio partendo da queste situazioni si può arrivare a un punto di svolta.

Lasciatecelo credere e metteteci alla prova.

Arrivederci al 2023 con i migliori auguri.

* Direttore di Ossigeno per l’Informazione

Giornalisti minacciati. Chi ha pubblicato gli ultimi dati di Ossigeno

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