Natali spezzati
Natali spezzati dal mare che divide e dal deserto che uccide. Dalla bilancia dell’uguaglianza smarrita che pende vertiginosamente a favore di un gruppo ristrettissimo di illusi padroni dell’universo.
Di chi in affanno rincorre la vita e inciampa nella sopravvivenza. Natali spezzati dall’odio e dall’inimicizia che dentro le coscienze lasciano deflagrare la violenza che diventa guerra. Non solo Ucraina e Russia ma anche famiglie “normali” e vicini di casa, gente separata solo da una strada o dal colore della pelle. E poi muri e filo spinato.
È per questa ragione che per Natale consiglio di regalare a tutti ago e filo. Impariamo l’arte del cucito e del rammendo, della riparazione degli strappi e della ricomposizione. Si chiama perdono, riconciliazione, ritrovamento dell’altro, rimarginazione di ferite che non riescono a chiudersi in cicatrici. E non pensare che Betlemme sia troppo piccola per parlare all’umanità tua e a quella della terra.
La grandezza non si misura in metri quadri di superficie ma in luce. Àpriti allo splendore, riscopri la dignità che un Dio fatto bambino ci viene a ricordare e riaccendere. Attingi l’antica arte sapiente del rammendo da colui che è venuto a cucire il cielo con la terra.
Di questo c’è bisogno. Buon Natale.
Trackback dal tuo sito.