NEWS

“Qualità della vita 2022”: titolo e contenuto fuorvianti

Piero Innocenti il . Criminalità, Dai territori, Economia, Informazione, Istituzioni, Lavoro, SIcurezza, Società

Verso la fine di ogni anno, da qualche tempo a questa parte, vengono redatti (e ampiamente pubblicizzati) rapporti sulla “qualità della vita” nel nostro paese. Si tratta di indagini fatte utilizzando una mole notevole di dati territoriali utili per conoscere le realtà in cui viviamo e magari progettare il futuro.

Così anche quest’anno è toccato a Italia Oggi, il 9 novembre scorso, pubblicare il resoconto sulla qualità della vita 2022, mentre il Sole 24 Ore è tornato sullo stesso tema il 12 dicembre, dopo una anticipazione sulla “criminalità 2022” pubblicata il 3 ottobre scorso.

Ora, con il doveroso rispetto per il lavoro svolto dai giornalisti dei suddetti giornali, qualche obiezione va fatta su queste ricerche perché  “i numeri che raccontano l’Italia” in diversi casi sono “vecchi” e non riguardano affatto il corrente anno come il titolo lascia intendere.

Prendiamo, così, l’indagine di Italia Oggi (giunta alla 24ma edizione) che stila una classifica finale 2022 evidenziando anche la posizione che ogni provincia aveva nel 2021, ma utilizzando, nei vari ambiti esaminati (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, sicurezza sociale, reati e sicurezza ecc…) dati Istat addirittura del 2020, un anno, oltretutto, caratterizzato dalle stringenti misure restrittive alla mobilità delle persone per la nota emergenza pandemica.

Anche il Sole 24Ore, nel suo rapporto giunto alla 33ma edizione, dopo aver sottolineato come “le statistiche hanno la capacità di svelare le urgenze su cui è necessario intervenire, diventando campanelli d’allarme in grado di orientare scelte e strategie” non può “raccontare” l’Italia del 2022 con dati sulla sicurezza del 2021 o addirittura del 2019 (in tema di “capacità di riscossione dei Comuni”).

Incomprensibile, almeno per chi scrive, come, ancora oggi, con i moderni strumenti di trasmissione e di raccolta dei dati non si riesca ad avere un quadro attuale, reale nei vari settori presi in esame nelle indagini in argomento.

Basterebbe, per esempio, prendere gli opportuni contatti con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed in particolare con il Servizio Analisi Criminale, che cura la raccolta dei delitti denunciati in tutto il paese, perché si possa avere, almeno su questo tema, una situazione sufficientemente aggiornata magari posticipando la pubblicazione della indagine giornalistica ai primi giorni del nuovo anno.

L’utilizzo di dati “vecchi” per rappresentare la situazione di “benessere e di sicurezza” in generale nel 2022, è stata ampiamente ripresa dai giornali nazionali e locali che hanno evidenziato preoccupanti “scivolamenti” o soddisfacenti “avanzamenti” nella classifica finale delle varie province, contribuendo a determinare reazioni e valutazioni di amministratori locali e istituzionali (o anche di singoli cittadini) evidentemente inappropriate.

In alcuni casi, nella indagine del Sole24Ore, si è fatto riferimento a periodi parziali del 2022 (maggio, settembre) con riferimento alle percentuali di imprese femminili o sui consumi energetici del 2020.

ItaliaOggi, infine, nel suo rapporto 2022, fa riferimento addirittura alla elaborazione di dati Istat del 2020 che, ad esempio, nella dimensione “reati e sicurezza” si dimostrano ridotti, rispetto all’anno prima, in percentuali notevoli, in alcuni casi fino al 50%, ovviamente per il lockdown che ha caratterizzato quell’anno.

Per sapere come sono andate realmente le cose nel 2022 in tutti gli ambiti analizzati, credo che converrà attendere la fine del 2023, anche se l’auspicio è che alla fine del prossimo anno  si possa contare sui dati veramente relativi  allo stesso.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link