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Morti sul lavoro. Vergognatevi tutti…

Carlo Soricelli * il . Diritti, Giustizia, Informazione, Lavoro, Politica, Società

Ma vergognatevi tutti.

Da 15 anni un Osservatorio indipendente scrive e informa tutti che i morti sul lavoro sono molti di più ma non fate niente, mai un giornalista è andato a vedere se quello che scrivo è vero, non l’hanno fatto neppure i politici di ogni colore, come i Sindacati che preferiscono dialogare da Istituzione a Istituzione.

Ma vi rendete conto? Stiamo parlando della vita di centinaia di lavoratori che ogni anno spariscono dal numero di morti senza che nessuno alzi un dito?

C’è chi brinda col sangue versato dei lavoratori, la maggioranza i più poveri e immigrati: accumulano denaro che i lavoratori pagano nelle buste paghe ogni mese con improbabili corsi burocratici che non servono a niente, se non a riempire le tasche di consulenti aziendali e aziende stesse che ci ricavano anche un guadagno, sappiamo benissimo come sono i progetti aziendali, li facevano già quando lavoravo, solo burocrazia che aiuta chi non ha bisogno, “tanto paga Pantalone” che sono i lavoratori ai quali vengono sottratti soldi ogni mese.

In questo incredibile numero di morti che ogni anno spariscono nel nulla c’è dentro tutto: menefreghismo “tanto a morire” sono quelli che non si possono difendere culturalmente, c’è corruzione, si è tanta, ci sono interessi economici e politici da parte di tutti i partiti che sono in Parlamento, controllato dalle lobby.

C’è il bisogno di far vedere che i morti sul lavoro calano, così si giustificano i miliardi di euro, sempre dei lavoratori che vengono spesi senza risultati, mentre in realtà crescono in continuazione, più 9% rispetto all’anno scorso se si contano tutti e non solo gli assicurati INAIL. Oltre il 20% da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio, che ripeto è INDIPENDENTE da tutto e tutti.

Già oltre 150 gli agricoltori schiacciati dal trattore anche quest’anno, pensionati, ma anche in giovane età, io stesso sono venuto a conoscenza di un nipote di mia moglie che è morto guidando questo mezzo mortale, ed aveva solo 50 anni, lo ricordo nitidamente quando era bambino e passava le vacanze con i genitori al paese di mia moglie, è morto travolto da questo mezzo i primi giorni di settembre nel pistoiese; se sapeva della pericolosità del mezzo non sarebbe morto, se avessero messo a disposizione soldi veri, ne avrebbe comprato uno più sicuro. Anche un altro parente l’anno scorso ha perso la vita tagliando alberi 2 anni fa, anche lui sparito nel nulla sociale.

Sono omicidi sociali che coinvolgono tutti, ma non toccano nessuno, perché questi morti non esistono, perché INAIL non li monitora, oltre 2300 sono morti in questo modo orribile dall’apertura dell’Osservatorio, poi i morti in nero e le categorie non assicurati a INAIL; tra gli ultimi 10 morti ben sette morti sui luoghi di lavoro  non sono assicurati a Inail. Allora non muoiono?

È un desaparecidos anche uno dei due morti di ieri 1° novembre, essendo un anziano che coltivava il suo pezzo di terra, schiacciato da un motocoltivatore, finirà nell’oblio.

Noi lavoratori, io “sempre metalmeccanico nel cuore” vi ripeto VERGOGNATEVI TUTTI per la vostra indifferenza che uccide chi lavora, i più umili, i più socialmente deboli, state delegando alla Chiesa la difesa dei lavoratori. Basta andare a chiedere all’ex senatore e ex sindacalista Paolo Nerozzi che era nella Commissione Lavoro del Senato per rendersi conto della realtà, nessuno lo va a intervistare?

* Curatore dell’Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

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