Daphne Caruana Galizia, Articolo 21 lancia campagna internazionale per condanna mandanti
“Continuare a tenere accesi i riflettori su Malta, sulle connessioni con la politica e proseguire nella ricerca dei mandanti dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia”.
Questo l’appello lanciato oggi durante la riunione settimanale dell’assemblea di Articolo 21 da Manuel Delia, collega di Daphne e uno dei giornalisti di Malta che continuano a cercare la verità.
Nel corso dei lavori Anna Del Freo ha letto la lettera appello dell’Efj che non è stato ricevuto dal Governo maltese.
“I nostri colleghi maltesi hanno ancora bisogno di noi” scrive nel messaggio indirizzato ad Articolo 21 Ricardo Gutiérrez, segretario generale dell EFJ – La Federazione europea dei giornalisti ha denunciato le minacce contro Daphne Caruana Galizia al Consiglio d’Europa nel febbraio 2017. Otto mesi dopo è stata assassinata. Nel quinto anniversario del suo assassinio, sono tornato a Malta ancora una volta per renderla omaggio a nome dei 300.000 giornalisti che l’EFJ rappresenta in Europa. Questa domenica, a Bidnija, ho partecipato al raduno silenzioso nel luogo in cui è stata assassinata, appena cinque anni fa. Domenica sera, una marcia di protesta le ha reso omaggio a La Valletta. C’ero anch’io. Venerdì ho assistito al processo che ha portato alla condanna dei due scagnozzi che l’hanno uccisa. Ora dobbiamo condannare i mandanti dell’omicidio. Continueremo a chiedere giustizia finché non saranno condannati. Non dimenticheremo mai Daphne. E non smetteremo di incolpare un governo che non è disposto a prendere le misure necessarie per proteggere i giornalisti. Ancora non capisco di cosa a paura il primo ministro laburista Robert Abela, che ha rifiutato di incontrarci…. Di cosa ha paura? Le tre leggi presentate dal governo a fine settembre, tra cui quella per combattere le querelle bavaglio (SLAPPs), sono del tutto inadeguate. Devo congratularmi con il nostro affiliato maltese, l’Istituto dei giornalisti maltesi (IGM), che giovedì sera è riuscito a congelare il voto su questi testi, per sottoporli a una consultazione pubblica. Il governo maltese non l’ha ancora capito. Quanto accaduto a Malta dovrebbe spingere il governo ad adottare misure ambiziose per proteggere i giornalisti. Non è così. Il governo maltese sembra non voler proteggere i giornalisti. È un atteggiamento criminale. Questo atteggiamento è un insulto alla memoria di Daphne Caruana Galizia. Domenica sera, durante la marcia di protesta, ho gridato con gli altri slogan per la giustizia, contro la corruzione. Contro le bugie e le manipolazioni. Per la verità. Questa lotta non è finita. I nostri amici maltesi hanno più che mai bisogno di solidarietà internazionale. Grazie alla FNSI per aver mantenuto l’attenzione su Malta e sui nostri colleghi maltesi” ha concluso Gutiérrez.
Durante l’incontro sono intervenuti anche il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, che in apertura della riunione di redazione settimanale di Articolo 21 ha lanciato la proposta di una campagna internazionale per chiedere la condanna non solo degli esecutori ma anche dei mandanti dell’omicidio di Daphne.
Il presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi, che è stato più volte a Malta, ha salutato e introdotto Delia e ha ricordato quanto subito da Daphne in vita e subisce ancor oggi. “Abbiamo esecutori ma mancano mandanti di quello che potrebbe essere un omicidio terroristico” ha concluso Borrometi.
Ha poi preso la parola Manuel Delia ricordando che “in questi 5 anni siamo rimasti isolati. Dare credibilità allr inchieste giornalistiche di Daphne ha un costo politico. Procura e polizia hanno rallentato il processo perché gli esecutori possono incastrare i mandanti e stabilire il motivo del suo omicidio, che è un motivo politico. Nei ranghi più bassi c’è gente per bene, procuratori e poliziotti che hanno continuato il lavoro di indagine su connessioni inaccettabili. Il capo investigatori originario, Silvio Valletta, sapeva sin dall’inizio che Fenech era sospettato di essere il mandante dell’omicidio”.
“Bisogna approfondire gli interessi di figure legate all’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Ad esempio è stato taciuto ruolo di un finanziere italiano, così come per altri nomi che sono stati coinvolti nell’inchiesta. Gli affari nel Mediterraneo non vanno trascurati ”ha sottolineato Nello Scavo, che si è occupato del caso e per questo ha subito minacce.
La riunione di Articolo 21 si è conclusa con l’intervento dell’avvocato Giulio Vasaturo che ha ricordato come, quando erano a Malta, usciti dal Tribunale con Nello Scavo furono insultati in maltese e Manuel che era con loro coraggiosamente li difese.
40 anni di carcere per i fratelli Degiorgio, rei confessi dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia
Daphne Caruana Galizia: la società civile richiede piena giustizia
Daphne Caruana Galizia. Cinque anni sarebbero dovuti bastare
Trackback dal tuo sito.