Il commissario antiracket a Palermo per ricordare Libero Grassi
«Il sacrificio dell’imprenditore fu un vero punto di svolta per il contrasto al racket di pizzo e usura»
«Lo Stato c’è ma deve arrivare un messaggio forte e cioè che i ricatti da parte della criminalità organizzata vanno denunciati immediatamente perché adesso la consapevolezza è diversa e noi siamo pronti a sostenere le vittime del pizzo e dell’usura».
È l’invito del commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Maria Grazia Nicolò, che il 29 agosto sarà a Palermo per prendere parte alle manifestazioni in memoria di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso a colpi di pistola 31 anni fa da Cosa Nostra dopo essersi rifiutato di scendere a patti con gli estrattori del pizzo.
In un’intervista rilasciata al giornale la Gazzetta del Sud di Messina, il commissario del Governo ha dichiarato: «Il sacrificio di Grassi ha determinato il vero punto di svolta al contrasto al racket del pizzo e dell’usura. Dopo il suo omicidio, sono state create nuove leggi ed è nato un mondo di associazionismo molto importante».
Riferendosi poi alla situazione attuale, il prefetto Nicolò ha sottolineato l’importanza e la necessità di organizzare incontri e dibattiti per sensibilizzare il pubblico sul tema, attraverso un’ampia collaborazione tra le istituzioni a tutti i livelli, la società civile, il sistema creditizio e le Forze dell’ordine.
«Le risorse pubbliche ci sono – ha aggiunto – così come la disponibilità ad accompagnare aziende e professionisti colpiti dal racket verso le scelte di legalità affrancandosi dalla criminalità organizzata».
Rispetto ai risarcimenti, infine, il commissario ha specificato che in Sicilia, dal 2020 ad oggi, sono state erogate somme per oltre 16 milioni di euro nei confronti di 131 vittime, 85 per estorsione e 46 per usura, circa un terzo delle quali nella provincia di Palermo.
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Omicidio Libero Grassi, Lamorgese: il suo coraggio e la sua determinazione monito costante per le Istituzioni a contrastare gli interessi criminali
«Oggi ricordiamo Libero Grassi, un imprenditore che non si è piegato alla minaccia mafiosa, offrendo una forte testimonianza di eroismo civile», ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineandone il «coraggio e la determinazione a trentuno anni dal suo vile assassinio che segnò l’apertura della stagione della ribellione delle vittime alle richieste di pizzo da parte di Cosa nostra».
«Rinnovare la memoria di quanto accaduto il 29 agosto 1991 è un atto doveroso per le istituzioni e per l’intera società civile, un monito a contrastare con fermezza gli interessi criminali e il tentativo di condizionare la vita economica e sociale di interi territori», ha proseguito la titolare del Viminale evidenziando «l’importanza dell’impegno dello Stato per sostenere la scelta di legalità che tanti imprenditori sono chiamati a compiere rifiutandosi di sottostare alle richieste delle organizzazioni mafiose pronte ad approfittare di qualsiasi situazione di difficoltà e vulnerabilità economica».
«Il ministero dell’Interno, anche attraverso l’attività svolta dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, – ha concluso il ministro Lamorgese – assicura quotidianamente il proprio appoggio e supporto alle vittime di estorsioni affinché reagiscano all’aggressione criminale, consapevoli che le istituzioni sono al loro fianco».
Fonte: Ministero dell’Interno
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