Le vignette di Mauro Biani per Enzo Baldoni, ucciso in Iraq 18 anni fa
Era un copywriter con la passione per il giornalismo. Fu rapito da una organizzazione terroristica. La sua storia e i reportage su Ossigeno-Cercavano la verità
Diciotto anni fa, il 26 agosto 2004, venne ucciso in Iraq il giornalista e blogger Enzo Baldoni. Aveva 56 anni ed era giunto in Iraq due settimane prima come volontario della Croce Rossa italiana. Aveva un accredito del settimanale “Diario” per realizzare da freelance un reportage sulla guerra in corso.
Il 20 agosto fu sequestrato nei pressi di Najaf da una organizzazione fondamentalista musulmana, probabilmente collegata con Al Quaeda, che aveva chiesto per la sua liberazione il ritiro entro 48 ore di tutte le truppe italiane impegnate in territorio iracheno nella missione Antica Babilonia, autorizzata dall’ONU al termine della seconda Guerra del Golfo.
L’esecuzione fu filmata e il video inviato alla tv satellitare del Qatar, Al Jazeera. I resti del suo corpo furono individuati nel 2010 e sepolti nella sua città natale. Dieci anni la salma du tumulata nel Cimitero Monumentale di Milano, sua città d’adozione (leggi). Le responsabilità della sua morte non sono mai state accertate.
Chi era
Nato a Città di Castello (Perugia) nel 1948 si era trasferito a Milano. Era un copywriter di successo e aveva scoperto la passione per il giornalismo in età adulta. Realizzò numerosi reportage in vari continenti: dall’Europa, all’Asia, al Sud America. Furono pubblicati su periodici nazionali come Specchio e Venerdì.
Personalità eclettica, Baldoni si descriveva così: “Non c’è niente da fare: quando uno è ficcanaso, è ficcanaso. È irruentemente curioso, gli interessano i lebbrosi, quelli che vivono nelle fogne, i guerriglieri. E poi non gli basta fare il pubblicitario, deve occuparsi anche di critica, di fumetti, di traduzioni, di temi civili e perfino di cose un sacco zen”.
Tra le altre cose, riuscì a intervistare, in esclusiva europea, Xanana Gusmão, comandante del Fronte armato di liberazione di Timor Est e all’inizio degli anni 2000 fu tra i primi ad aprire un blog: il suo si chiamava Bloghdad e raccoglieva i racconti dall’Iraq.
Le vignette di Biani su GIORNALISTICCISI.IT
La sua storia e i suoi reportage sono raccolti su Ossigeno-Cercavano la verità, il sito web che racconta le vicende dei trenta operatori dell’informazione uccisi da mafie, terrorismo e guerra. Da oggi la pagina dedicata a Enzo Baldoni si arricchisce delle vignette realizzate dall’illustratore e blogger Mauro Biani che ogni anno, da diciotto anni, ricorda il giornalista con un disegno su giornali e riviste.
“Lo devo ad Enzo, alla sua memoria di uomo, alla sua voglia di capire, di vivere, e alla dignità alla grandezza d’animo della sua splendida famiglia”, racconta sul suo blog. “Lo conobbi leggendo il quotidiano La Repubblica, al mare, il giorno dopo il suo rapimento. Provai una sensazione strana, che non capita spesso nella vita: quella di conoscerlo da sempre. L’articolo non lo ricordo, ma ricordo la netta sensazione di sentirlo ridere forte, di vicinanza a quella sua curiosità da vero giornalista che lo portava fuori dall’ironia superficiale di un avventuriero, di un turista, che faceva della sua risata la consapevolezza della complessità della vita e al contempo della sua ‘leggerezza’. Allora venne l’altra sensazione: paura, da subito. Gente così che pensa, curiosa di capire, pura, rischia, rischia sempre. E in spiaggia disegnai di getto la prima vignetta per Enzo. Poi lo conobbi meglio, attraverso il suo blog, attraverso Pino (Scaccia, ndr). Il più bel ricordo, se mi è permesso e senza nessuna retorica, è quello della sua famiglia, della misura del loro silenzio e delle loro parole durante e dopo il rapimento. I visi e i cuori aperti della sua compagna e dei suoi figli, lezione di umanità e di pace”.
Fonte: Ossigeno per l’Informazione
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