“Sui diritti umani non si torna indietro, occorrono passi avanti”: il manifesto di Amnesty per le elezioni politiche
Amnesty International Italia ha reso noto oggi il suo manifesto in dieci punti, che intende sottoporre ai leader e alle leader delle coalizioni e dei partiti che si presenteranno alle elezioni del 25 settembre affinché aderiscano e s’impegnino ad attuarlo.
“In un contesto europeo e mondiale di forte incertezza, tra pandemia, conflitti e instabilità economica, la politica italiana non può permettersi scelte strategiche che perdano di vista i diritti umani”, si legge nella premessa al manifesto.
“L’esito delle elezioni del 25 settembre determinerà la strada dei diritti umani nei prossimi anni. Vogliamo un governo e un parlamento formati da persone impegnate a sostenere e promuovere i diritti umani sia in ambito nazionale che estero e che non facciano passi indietro su tortura, aborto, unioni civili e su tutte le altre leggi che garantiscono la tutela dei diritti umani. Abbiamo bisogno di istituzioni libere da discorsi di odio e divisioni, impegnate a lottare contro tutte le forme di discriminazione e a garantire le libertà fondamentali. Sui diritti umani non si torna indietro ma si deve andare avanti”, prosegue il manifesto.
Questi i dieci punti del manifesto:
- Promuovere i diritti economici e sociali, inclusi il diritto alla salute, al lavoro, alla sicurezza sociale e a un alloggio adeguato
- Tutelare i diritti sessuali e riproduttivi delle donne sostenendo la diffusione della cultura del consenso e l’adeguamento del codice penale italiano al diritto internazionale e garantendo servizi sanitari appropriati e accessibili
- Istituire strumenti efficaci per contrastare l’abilismo, la misoginia e gli atti discriminatori nei confronti della comunità Lgbtqia+
- Riformare la legge n. 91/1992 sull’acquisizione della cittadinanza
- Adottare misure positive per prevenire e combattere la profilazione razziale ed etnica e le forme di discriminazione correlate
- Rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica, porre fine alla criminalizzazione di chi manifesta, all’uso illegale della forza e delle armi meno letali da parte delle forze di polizia e all’uso della sorveglianza di massa illegale e mirata
- Tutelare le persone che necessitano di protezione, abolire il Memorandum di cooperazione con la Libia, fermare la discriminazione e la criminalizzazione dei migranti e delle persone e delle organizzazioni che li assistono
- Porre le persone e i diritti umani al centro del dibattito sul cambiamento climatico, tramite un impegno concreto per la riduzione dei gas serra, azioni per il contenimento dell’aumento della temperatura globale di oltre 1,5 °C e l’imposizione di misure di tutela conformi al rispetto dei diritti umani
- Assicurare giustizia e rispetto dei diritti umani nell’ambito delle crisi internazionali ponendo al centro dell’agenda di politica estera la salvaguardia delle popolazioni civili nelle zone di conflitto
- Creare un’autorità nazionale indipendente per la promozione e la protezione dei diritti umani.
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