Né luna né santi
Un romanzo in forma di diario in cui le vicende dei singoli personaggi, oppressi e oppressori, vittime e carnefici, diventano lo spunto per narrare un periodo complesso della storia d’Italia
Chi ha ucciso l’arciprete-parroco del paese, una sera della primavera del 1920? Si è trattato di un delitto d’impeto, di una vendetta, o le fucilate contro il religioso erano parte di un disegno più grande? E cosa c’entrano con l’omicidio un bracciante, il sacrestano, un giovane testimone e il vecchio capomafia del paese? A queste domande cerca di rispondere nel suo diario il protagonista del romanzo, impiegato nella stazione ferroviaria di un piccolo centro dell’interno della Sicilia.
Un affresco dell’Isola degli anni Venti attraverso la lente d’ingrandimento della vita di un paese dell’entroterra, la cui popolazione era stata decimata dall’emigrazione di inizio Novecento, dalla Grande Guerra e dall’epidemia di Spagnola; un clima di disperazione in cui si innesta l’ascesa della “nuova mafia”, una terribile miscela che semina morte in un territorio dominato dal latifondo e da piccole attività artigianali e commerciali, in cui la proprietà e il potere sono appannaggio di pochi.
Il racconto di un’epoca fondamentale per la storia italiana, un periodo di accesi contrasti, in cui sopraffazione e voglia di riscatto si affrontavano costantemente.
Santi Lombino
Né luna né santi
Navarra Editore, 2021
Pagg. 144, € 12,00
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