Il Corsera pubblica a pagamento la verità cinese su Taiwan. Alg: ”Un precedente pericoloso per l’indipendenza dell’informazione italiana”
L’acriticità nella diffusione dei contenuti non può essere assecondata da un quotidiano, qualunque esso sia. Tanto più se la “comunicazione diffusa” è dietro pagamento”.
Il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti prende posizione dopo l’”Avviso a pagamento” di pagina 4 del dorso milanese del Corriere della Sera di ieri, venerdì 5 agosto dal titolo “Chi gioca col fuoco rischia di bruciarsi” a firma di Kan Liu, Console Generale della R. P. Cinese in Milano. Un lungo intervento che “istruisce” i lettori sulla linea politica cinese nei confronti degli USA dopo la visita a Taiwan della speaker della Camera americana, Nancy Pelosi.
“È imbarazzante, per la stampa italiana, che un quotidiano pubblichi un annuncio a pagamento di questo tenore (non il primo, e sempre del Consolato generale cinese a Milano): un brutto segnale – ribadisce il presidente del sindacato lombardo dei giornalisti – per l’autonomia dell’informazione se gli editori italiani, in questo caso Cairo, dietro compenso, sono pronti a offrire una vetrina acritica e senza contraddittorio sulle colonne del proprio giornale, vetrina magari anche contraria a una linea editoriale chiara e che vuol essere indipendente”.
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