Sicurezza pubblica: il Far West italiano
Il tema della sicurezza pubblica e di una criminalità di strada sempre più arrogante e diffusa, diventerà ancor più caldo con il Governo dimissionario.
Non che, nello specifico, sia stato fatto granché per migliorare una situazione divenuta sempre più angosciante in molte città italiane per una serie di fatti delittuosi gravi che per la loro frequenza e sostanziale impunità hanno creato un forte allarme tra i cittadini. A ciò si aggiungano le tante violenze giovanili in strada da parte di gruppi e di singoli che non hanno precedenti nella storia del nostro paese.
Ora che la sicurezza pubblica appare compromessa in diverse zone, si cercano soluzioni attraverso riunioni di autorità varie (prefetti, sindaci, questori) per “capire” meglio cosa sta succedendo e per trovare possibili rimedi.
In attesa di vedere i dati sull’andamento della delittuosità ( apparente) e sui risultati conseguiti dalle forze di polizia (che, in realtà, ce la mettono tutta per arginare i vari fenomeni di criminalità) nel periodo luglio 2021/luglio 2022 e che probabilmente verranno forniti in occasione della consueta riunione ferragostana del Comitato Nazionale dell’Ordine e della Sicurezza presieduto dal Ministro dell’Interno, non possono che provocare stati di angoscia i fatti delinquenziali che giornalmente si registrano.
Così, a Napoli, dove in quella che viene indicata come la “guerra di Ponticelli” vengono assassinati due uomini (uno, pare, vittima innocente) per una faida interna al clan De Martino-De Micco mentre in un agguato sul lungomare viene gambizzato a colpi di pistola il nipote di un boss dei Piccirillo, a Scampia una bomba rudimentale collocata innanzi ad un portone di uno stabile ( l’ipotesi investigativa è che si trattai di scontri per le piazze di spaccio) fa tremare due palazzine.
A Bruzzano (Milano), in pochi giorni vengono fatte esplodere bombe carta in uno stabile occupato, abusivamente, da rom e stranieri; a Tivoli (Roma), un trentacinquenne viene gambizzato al termine di una discussione con due persone poco dopo arrestate da agenti della Polizia.
Va peggio ad un giovane di diciassette anni ucciso con una coltellata da un quindicenne al termine di una discussione. Sempre giovani gli autori di almeno quattro risse con coltelli nella zona di San Siro (Milano), di alcune rapine a coetanei a Genova, di una brutale aggressione, a Torino, nei confronti del custode di un camping e di un ospite che voleva difenderlo.
Continuano brutali episodi in danno di persone anziane come è accaduto a Nuoro dove una novantenne è stata rapinata in casa, a Salerno dove due sorelle di 91 e 87 anni sono state rapinate e picchiate dai malviventi con la conseguenza che una è morta e l’altra ha riportato lesioni; a Rimini dove una donna di 88 anni è stata scippata (altri quattro scippi negli ultimi anni) e buttata a terra da un delinquente in bicicletta.
Si è perso il conto degli accoltellamenti in strada, molti ad opera di minorenni, come a Cosenza, Mantova, Rimini, Latina, Firenze, Salerno, Udine, Napoli, Genova, solo per citare i fatti di questi ultimi giorni.
Non mancano, infine, fatti che fanno rabbrividire come quello, accaduto a Roma nei pressi della stazione Termini, dove il rapinatore, un cittadino brasiliano, ha staccato a morsi il dito della mano alla commerciante o l’altro episodio di una aggressione, per motivi di viabilità, sempre a Roma, dove ad un egiziano è stato tagliato il lobo di un orecchio.
Non ho idea di quali strategie si possano mettere n campo per arginare i tanti fenomeni delinquenziali che si stanno verificando in un “paese, tra quelli occidentali e più civilizzati, divenuto il più appetibile per i delinquenti” come aveva sottolineato, unanimemente, la Commissione Parlamentare antimafia nella sua relazione conclusiva del febbraio 2018.
*****
Gestione della sicurezza pubblica, tra criticità storiche e delittuosità in aumento
Trackback dal tuo sito.