Droghe e violenza nelle città: superato il limite di guardia
Al trenta giugno di quest’anno, con il sequestro di 21.205kg di cocaina operato dalle forze di polizia e dalle dogane, è stato già superato il quantitativo dell’intero 2021 di 20.075kg, un record nei sequestri di tale sostanza ( dati elaborati dalla DCSA il 12 luglio).
La conferma, dunque, di una straordinaria domanda di cocaina nel nostro paese e di una particolare attenzione delle forze di sicurezza che nel porto di Gioia Tauro hanno sequestrato oltre il 60% della cocaina a livello nazionale.
Certo, da alcuni anni, c’è maggiore attenzione nei controlli dei container provenienti da alcuni paesi del Sudamerica (in particolare da Ecuador, Colombia, Nicaragua, Brasile,Guatemala) ma va anche detto che, in qualche circostanza, sono gli stessi narcotrafficanti a “soffiare”, anonimamente, agli organi di polizia portuali l’arrivo di carichi di cocaina e questo da una parte per distrarre gli operatori magari da qualche carico in arrivo più consistente e dall’altra per tranquillizzare la vigilanza che deve pur conseguire “risultati” operativi.
È certo, comunque, che molte tonnellate di cocaina arrivano a Gioia Tauro e da li vengono smistate nelle varie piazze italiane e in altri paesi europei con la “regia” della mafia calabrese.
Il totale degli stupefacenti intercettato nel semestre in esame è di oltre 43 tonnellate con apprezzabili incrementi nei sequestri anche di eroina (329kg) e di “altre droghe” (440kg, tra cui khat e bulbi di papavero da oppio).
Le 9.074 operazioni antidroga effettuate hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria (in prevalenza per spaccio) di 12.674 persone (diverse quelle arrestate più volte per lo stesso reato), di cui 4.334 stranieri per lo più di nazionalità marocchina, tunisina, albanese, senegalese, gabonese, rumena.
Non si contano più gli episodi di violenza collegati alle droghe e , tra gli ultimi fatti, l’omicidio di un maghrebino di 25 anni ucciso a coltellate all’ex scalo ferroviario di San Donato (Bologna) e l’accoltellamento di due nigeriani a Parma.
In realtà c’è un clima di diffusa violenza in molte città e alcuni episodi recentissimi che appaiono solo sulla stampa locale ne sono la drammatica conferma.
Così, solo per restare agli ultimi fatti di questi giorni, a Sala Consilina (Salerno), i consiglieri comunali di opposizione chiedono al Prefetto la convocazione di un tavolo per la sicurezza dopo le continue risse in strada di giovani, mentre a Bari i commercianti invocano la presenza dell’Esercito e in molte altre città (Genova, Chiari, Milano, Foggia, Verona, Torino) si registrano pestaggi, risse e accoltellamenti.
A metà agosto ci sarà la consueta riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Ministro dell’Interno, con la partecipazione dei vertici delle forze di polizia.
Sarà l’occasione per presentare il bilancio delle attività operative delle forze di sicurezza e per fornire i dati sull’andamento della delittuosità “apparente” (i delitti denunciati dai cittadini o comunque quelli di cui le autorità sono venute a conoscenza) ben diversa da quella “reale” che comprende i delitti non denunciati per vari motivi, in primis per quella mancanza di fiducia nella giustizia che si è venuta ampliando da alcuni anni.
Semplicemente ridicolo pensare di migliorare la sicurezza installando nelle strade e nelle piazze più telecamere di sorveglianza, mentre il vero problema resta quello di un forte potenziamento degli organici di Polizia di Stato e Carabinieri con le opportune modifiche alla legislazione penale e processuale che consenta una vera neutralizzazione di chi delinque.
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