Processo per minacce a Paolo Berizzi, Fnsi e Cnog costituite parti civili
Il Tribunale di Bergamo ha recepito l’istanza avanzata dall’avvocato Giulio Vasaturo, che assiste sindacato e Ordine nel procedimento a carico di uno dei dieci imputati. Per gli altri è stata disposta la trasmissione degli atti alle autorità giudiziarie delle sedi di residenza. Prossima udienza il 7 novembre. Il giornalista: «Deve passare il messaggio che odiare costa».
Il Tribunale di Bergamo ha ammesso la costituzione di parte civile della Federazione nazionale della Stampa italiana e dell’Ordine nazionale dei giornalisti nel processo che si è aperto oggi, venerdì 15 luglio 2022, a carico dell’imputato Giovanni Fasolino, per i reati di minacce e diffamazione nei confronti del giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, da anni costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute per via del suo lavoro da gruppi nazifascisti.
L’imputato ha scelto il rito abbreviato. La sentenza è prevista per la prossima udienza, fissata per il 7 novembre 2022.
Il giudice ha invece rilevato la propria incompetenza territoriale nei confronti di altri otto imputati e disposto la trasmissione degli atti alle autorità giudiziarie delle sedi di residenza dei singoli. Nuovi accertamenti sono stati disposti rispetto al decimo imputato, del quale è stata riscontrata l’irreperibilità.
Federazione nazionale della Stampa e Ordine sono assistiti dall’avvocato Giulio Vasaturo. In aula, assieme al legale e a Paolo Berizzi, era presente Paolo Perucchini, presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Non mi interessa deve abitino o da quali tribunali saranno giudicate, mi interessa che le persone che saranno riconosciute colpevoli di avermi attaccato per il mio lavoro paghino per quello che hanno fatto. Deve passare il messaggio che odiare e minacciare costa. Io continuo nel mio lavoro. Nonostante l’amarezza, a volte, per la sottovalutazione del fenomeno da parte della politica e delle istituzioni vado avanti comunque: squadristi e fascisti si combattono giorno per giorno, per me è un dovere civico», il commento di Berizzi.
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Il 15 luglio riprende il processo per gli insulti social a Paolo Berizzi: “Odiare costa”
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