I rifugi alpini diventano presidi di legalità
Siglato l’accordo Libera-Agrav. Nei rifugi i prodotti di Libera Terra, iniziative e percorsi educativi sulla legalità per la giustizia e il rispetto della montagna.
I rifugi alpini come presidi antimafia dove si potranno acquistare i prodotti “Libera Terra” coltivati sulle terre confiscate ai mafiosi.
È stato firmato nei giorni scorsi il protocollo “Montagna Libera” sottoscritto al rifugio Vallorch, sul Cansiglio, da Marco Lombardo e Pier Mario Fop di Libera e da Mario Fiorentini, gestore della “Città di Fiume” e presidente dell’Associazione Rifugi alpini del Veneto.
In calce al protocollo, come garante, c’è la firma di Rosi Bindi, già presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e componente del Comitato Scientifico di Libera.
Il protocollo prevede la promozioni di iniziative e percorsi educativi che hanno per tema la legalità, la giustizia, la responsabilità civica e il rispetto dell’ambiente, con particolare riferimento a quello delicato dell’alta montagna.
«Quando si arriva in un rifugio e ci si ferma magari a riposare, si ha tutto il tempo di riflettere. Anzi, l’ambiente induce alla riflessione. E magari anche a chiedersi come si possa salvaguardare, quindi difendere tutta questa bellezza che ci circonda», hanno commentato Pier Mario Fop di Libera e Mario Fiorentini, presidente dell’Associazione Rifugi alpini del Veneto.
Sono tanti i rifugi che hanno dato la loro disponibilità per creare un angolo dove l’escursionista potrà trovare materiale di Libera e degustare e acquistare il vino, la pasta, olio, i biscotti delle cooperative Libera Terra.
Durante la firma del protocollo on. Rosi Bindi si è espressa in merito alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 come riportato dal quotidiano Corriere delle Alpi «Nelle Dolomiti vive la contraddizione tra la forza di queste montagne e la loro fragilità, tra il senso di perennità, di eternità che manifestano e lo sbriciolamento, quasi tra le mani, di queste crode. Vogliamo tenerlo presente nei lavori che andiamo a fare?Oppure ci comportiamo come padroni, anziché come custodi del Creato? Dobbiamo trovare una sintesi e un equilibrio, anche in questi lavori olimpici, per evitare la devastazione di tanta bellezza».
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