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Un manuale per la formazione politica delle giovani generazioni

Giuseppe Bascietto il . Recensioni

Ci sono libri, saggi, manuali, che per il linguaggio in cui sono scritti, lo stile, l’approfondimento, i consigli che vi sono raccolti in tanti piccoli saggi affidati a giuristi, docenti universitari, avvocati, esperti del settore, per le ricostruzioni storiche e giuridiche, per i consigli che da a chi vuole intraprendere la carriera politica e di amministratore della cosa pubblica, diventano da subito fondamentali.

È questo il caso del libro “Teoria generale per la formazione politica” (Rubbettino Editore, 2022) curato dall’avvocato Francesco Carrozza e dal Giornalista Vittorio Lorenzo Tumeo, con la prefazione dell’On. Antonio Martino. Il libro analizza in maniera certosina, attraverso il contributo di vari autori, le cause del cambiamento della fisionomia politica che secondo gli autori sono da ricercare nell’uomo.

Approfondisce in maniera chiara la politica, i partiti, la costituzione partendo da 2 giugno 1946, ossia dall’alba della Repubblica, e ne tratteggia storia ed evoluzione fino alla transizione, avvenuta negli ultimi anni, verso una forma di democrazia diretta a cui sono collegati i rischi di uno smantellamento delle Istituzioni rappresentative.

Il libro, che scorre velocemente e si legge agevolmente, nonostante le parti tecniche da addetti ai lavori, tra i vari argomenti tratta anche il “Profilo patologico delle conseguenze dell’attività politica”.

Insomma offre un vademecum aggiornato sulle fattispecie di reato più comuni in cui possono incorrere gli amministratori pubblici. Stiamo parlando delle “fattispecie di traffico di influenze illecite (art. 346 bis c.p.) e quella ad induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater cp)”. “La legge”, dicono gli autori, “tende a punire anche una serie di condotte prodromiche alla più grave corruzione, prevedendo una soglia anticipata di tutela penale rispetto a un epilogo corruttivo, il quale presuppone già la lesione del bene giuridico rappresentato dal buon andamento e dall’imparzialità dell’istituzione pubblica: si tratta, per tanto, di una figura residuale rispetto ai delitti di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e di corruzione in atti giudiziari di cui agli articoli 319 e 319 ter c.p.

Il libro, quindi, è un vero manuale di formazione politica. Un saggio che mancava e che dovrebbe essere letto da tutti coloro che vorrebbero intraprendere una carriera politica per amministrare la cosa pubblica. Ma non è solo questo. O meglio c’è dell’altro.

Ricordi che s’intrecciano, fatti storici che credevamo ormai sepolti dentro il baule del dimenticatoio e che qui ritroviamo in tutta la loro forza. Nomi, suoni, parole, frasi, diventano ai nostri occhi, man mano che le pagine scorrono, le immagini obbiettive di una politica decadente, di una situazione, di una vicenda, di una istituzione o di un concetto, e finiscono con l’identificarsi con quelli come fossero le loro forme reali, la loro proiezione esterna.

Così, se io penso alla politica, alla sua esistenza e natura, ai mille, complessi problemi che le sono legati, alla molteplicità delle sue azioni, ai suoi rapporti con le strutture dello stato e con quelle della società, se, insomma, osservo, l’evolversi della politica nella vita quotidiana o rifletto su una qualunque delle pagine di questo libro curato dall’Avvocato francesco Carrozza e da Vittorio Lorenzo Tumeo, capisco che l’opera nasce dall’esperienza diretta, dalla lunga militanza politica e dallo studio puntiglioso e preciso degli autori.

Alla fine un po’ di amaro in bocca il libro lo lascia perché ti fa capire come la politica si è evoluta, ma in peggio, creando disaffezione, soprattutto tra i giovani, i quali la percepiscono non come qualcosa che appartiene a tutti  ma come qualcosa che appartiene a pochi.

Le cause sono da ricercare, concludono gli autori, nello scarso senso civico, nella sfiducia nel sistema politico e nella crisi dei partiti tradizionali. Questi sono i tre fattori principali che stanno alla base di dati cosi sconfortanti concludono gli autori. “È stato magistralmente scritto che «il senso civico è nei dettagli», e principalmente si basa sul senso di fiducia riposto negli altri e finalizzato a cooperare per migliorare la società di cui si è parte. Si tratta infatti di avere consapevolezza di essere parte di una comunità, costituita a sua volta da un insieme di cittadini a cui si è interconnessi e nei cui confronti si dimostra senso di responsabilità. Avere senso civico vuol dire anche avere rispetto della cosa pubblica e quindi di sé stessi, della società e dell’ambiente in cui si vive, in modo da poterne godere al meglio”.

Questo saggio, quindi, indica una strada a chi vuole amministrare ma è anche la controparte di una speranza attiva di quella piazza che chiamiamo Italia.

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Teoria generale per la formazione politica
A cura di Francesco Carrozza
con Vittorio Lorenzo Tumeo
Rubbettino Editore, 2022
Pagg. 228, € 18,00

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