Bonifica Buccinasco Più: lo Stato vince
Grazie ai serrati controlli del Settore Ambiente del Comune e dei Carabinieri di Buccinasco e della Compagnia di Corsico, le società controllate da Paolo Portolesi (arrestato ieri e già condannato per ‘ndrangheta) NON sono riuscite a effettuare il movimento terra nel cantiere di bonifica di Buccinasco Più
Attraverso la proposta di subcontratti, le società riconducibili a Paolo Portolesi, arrestato ieri e già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, hanno tentato nei mesi scorsi di lavorare a Buccinasco con il movimento terra. Per riempire di “terra buona” le aree verdi del quartiere Buccinasco Più dove è in corso la bonifica dei terreni inquinati da soggetti riconducibili alla ‘ndrangheta.
Questa volta però la ‘ndrangheta nel quartiere di Buccinasco Più NON è riuscita a inquinare i terreni. Il Comune infatti non ha permesso la sottoscrizione dei contratti per la fornitura della terra per riempire le celle bonificate, grazie ai serrati controlli condotti dal Settore Ambiente del Comune in sinergia con i Carabinieri di Buccinasco e della Compagnia di Corsico.
“Una giornata storica per Buccinasco – dichiara il sindaco Rino Pruiti – e la vittoria dello Stato e di chi ogni giorno lavora con dedizione, competenza e alta professionalità. Come abbiamo letto sui giornali, due società riconducibili alla ‘ndrangheta hanno fatto offerte per la fornitura di terra nel cantiere di Buccinasco Più: ma a Buccinasco non hanno lavorato. Grazie al sistema di intestazioni fittizie, le società erano correttamente inserite nelle White List prefettizie ma i controlli approfonditi e attenti hanno impedito a queste aziende di lavorare per Buccinasco. Ringrazio a nome della nostra comunità Rossana Gnasso, responsabile del nostro Settore Ambiente, Vincenzo Vullo, comandante dei Carabinieri di Buccinasco e Domenico La Padula, alla guida della Compagnia dei Carabinieri di Corsico. Questo conferma che il lavoro sinergico delle istituzioni è fondamentale. Un grande plauso alla DDA di Milano”.
“Il nostro Comune – continua il sindaco Pruiti – già da anni richiede ai fornitori la sottoscrizione del ‘Patto d’integrità’ che ci consente di controllare anche le società in subaffidamento (cioè le società a cui i titolari degli appalti affidano alcuni lavori) per attività soggette a infiltrazioni mafiose: un controllo strategico che abbiamo voluto anche se non obbligati dalla legge”.
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