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La piovra nera

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Nel 1990, Giovanni Falcone, parlando dell’omicidio di Piersanti Mattarella davanti alla Commissione Antimafia, non esclude la possibilità che Cosa Nostra si sia servita di killer esterni per uccidere il Presidente della Regione.

Neofascisti, con ogni probabilità. Non si tratterebbe del resto di un fatto eccezionale. Alleanze strategiche e scambi di favori, tessono una fitta trama di relazioni tra mafia ed eversione nera. Intrecci e complicità che percorrono gli anni della strategia della tensione, con uno snodo cruciale: il tentato golpe Borghese del 1970, sostenuto da Cosa Nostra.

Ad indagare sui collegamenti tra mafia e neofascismo si dedica tra gli altri l’ex vice questore di Trapani, Giuseppe Peri, con un rapporto investigativo del 1976 che offre spunti di grande interesse. Ma tracce più o meno evidenti del rapporto tra Cosa Nostra ed eversione neofascista, affiorano anche in altre drammatiche circostanze: dalla morte del giornalista Giovanni Spampinato alla strage di Natale del 1984.

E non mancano di emergere anche nel contesto della fase stragista di Cosa Nostra del 1992, attraverso due importanti esponenti dell’estremismo nero: Paolo Bellini, condannato all’ergastolo per la strage di Bologna, e Pietro Rampulla, soprannominato l’artificiere, indicato come uno degli esecutori della strage di Capaci.

Roberto Fagiolo
La piovra nera
I rapporti tra mafia e neofascisti, dal golpe Borghese alla strage di Capaci
Nutrimenti, 2022
Pagg. 288, € 18,00

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