Ergastolo ostativo: la sintesi della relazione della Commissione Antimafia
Lo scorso 12 aprile la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere ha approvato la Relazione sull’istituto di cui all’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario e sulle conseguenze derivanti dall’ordinanza della Corte Costituzionale nr. 97 del 2021, che fa seguito a quella già precedentemente approvata nella seduta del 20 maggio 2020 che affrontava le ripercussioni delle pronunce della CEDU e della Corte Costituzionale.
La Commissione, in merito al disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento, propone diversi spunti, tra cui:
- estensione della possibilità di accedere a tutti i benefici anche ai condannati non collaboratori, ritenendosi tali interventi conformi alle prescrizioni dettate dalla Corte Costituzionale nelle pronunzie esaminate: non solo il permesso premio, ma anche le misure intermedie che precedono, l’eventuale concessione della liberazione condizionale;
- differenziazione, all’interno dei delitti ricompresi nell’articolo 4-bis dell’O.P. vigente, tra reati di prima fascia e di seconda fascia, prevedendo un regime probatorio diverso, atteso che la Consulta ha più volte ribadito che l’articolo 4-bis dell’O.P. è diventato un contenitore che non assicura più la rescissione dei legami con il mondo criminale di appartenenza (mafioso o terroristico): va distinta la criminalità organizzata di tipo mafioso o terroristico-eversiva con un diverso onere probatorio da quei reati che, pur contenuti nel comma 1 dell’articolo 1, non siano in tale ambito;
- valutare la possibilità di prevedere l’esame delle ragioni della mancata collaborazione (silenti per scelta e silenti loro malgrado) al fine di verificare non solo l’assenza di attualità dei collegamenti.
Sul sito di Avviso Pubblico è disponibili un’ampia sintesi della Relazione.
Si ricorda che l’Osservatorio Parlamentare fornisce un quadro aggiornato dei lavori della Commissione antimafia e delle altre Commissioni di inchiesta (bicamerali e monocamerali) istituite nel corso della XVIII Legislatura, relativamente ai campi della lotta alla criminalità organizzata e mafiosa, della prevenzione e contrasto della corruzione, nonché della diffusione della trasparenza nella pubblica amministrazione.
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