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Falcone va onorato con gesti concreti difendiamo i giovani assediati dai clan

Geppino Fiorenza * il . Associazioni, Campania, Cultura, Diritti, Giovani, Mafie, Società

C’è un Albero Falcone in piazza Municipio, a Napoli.

Volle piantarlo nel 1997 Amato Lamberti, direttore dell’Osservatorio sulla camorra, insieme con noi di Libera e del Centro di Documentazione regionale contro la camorra ed il Comune di Napoli. Poi arricchito nel 2021 grazie alla Forestale dei Carabinieri.

Negli anni quella magnolia è stata meta di tante iniziative, realizzate con le scuole e le associazioni, non solo per ricordare le stragi di Capaci e Via D’Amelio, ma per ribadire le ragioni di un forte collettivo impegno antimafia della città di Napoli e dei suoi cittadini giovanissimi o meno giovani. Per costruire un futuro di diritti e cittadinanza responsabile contro ogni forma di violenza e di sopraffazione.

Alla base dell’albero sono incisi, nella pietra, come volle don Ciotti, proprio tutti i nomi da Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, con quelli di Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani e poi quelli di Paolo Borsellino, con Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina. Quella lapide è stata pure di recente scioccamente vandalizzata, ma prontamente ripristinata dalla nuova Amministrazione, guidata da Gaetano Manfredi.

Il progetto

Vogliamo riprendere quella tradizione. Perciò, insieme alla vicesindaca Mia Filippone, d’intesa con l’Ufficio Scolastico regionale, abbiamo invitato, per questo trentennale, piccole delegazioni di alunni delle scuole di ogni ordine e grado, ovviamente prevalentemente del centro città, unicamente per motivi di carattere organizzativo, ma in rappresentanza di tutta la scuola napoletana, ad essere presenti domani alle 9.30, portando disegni e pensieri, realizzati dopo un lavoro di memoria e riflessione, svolto nelle classi, da attaccare ai rami dell’albero, con una semplice ma sentita cerimonia.

Lo faremo con i rappresentanti di AsCenDeR-Centro di Documentazione e Ricerca, la Fondazione Pol.i.s. per le vittime innocenti di criminalità ed i beni confiscati, Libera, la Fondazione Giancarlo Siani Onlus, il Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti di criminalità, la Fai Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura italiane, in collaborazione con Radio Siani ed ovviamente con i rappresentanti delle Istituzioni, della Magistratura, dell’Avvocatura e delle Forze dell’ordine.

In tutti questi anni abbiamo portato dalla Campania centinaia di studenti, con i treni, poi con la Nave della legalità, a Palermo, all’Aula bunker e Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Morvillo ci ha indirizzato un messaggio di incoraggiamento scritto ed in video che diffonderemo.

Intanto molte scuole anche autonomamente daranno vita a momenti di riflessione, di studio e di impegno, come avverrà al liceo Artistico Santissimi Apostoli o alla Piscicelli del Vomero, insieme a tante altre che hanno inoltre inviato a Palermo manifesti, elaborati, striscioni, rispondendo al Concorso indetto dal Miur con la Fondazione Falcone.

Ma per tutti noi, al di là del profondo dovere della memoria, sarà anche l’occasione di un rinnovato impegno per costruire una nuova frontiera della legalità contro mafie e corruzione, ma anche contro ogni forma di violenza e sopraffazione, nell’aspirazione alla pace condannando l’orrore della guerra.

E non dobbiamo solo interrogarci sulle tragiche vicende che coinvolgono tanti ragazzi, ma proporre ed agire di più, a partire dal Patto educativo firmato a Nisida pochi giorni fa, mettendo in campo tutto quanto sia possibile per contrastare dispersione scolastica e abbandoni.

Andando a rintracciare quei ragazzi ed offrendo loro non solo opportunità di ascolto e di incontro, ma di alternative credibili nei territori, con la sinergia tra scuole, istituzioni ed associazioni per un tempo pieno vitale territoriale oltre che scolastico, grazie a preziosissime esperienze già presenti, da moltiplicare.

Ma soprattutto si tratta di partire dai più piccoli, in significativa alleanza con le loro famiglie, a cominciare dalla nascita, come sostiene da tempo immemore Paolo Siani nella società ed in Parlamento.

* Presidente Ascender-Centro di documentazione e ricerca

Fonte: Il Mattino

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