Basilicata, un 23 maggio per alzare la voce contro le mafie
Il 23 maggio non deve essere soltanto il giorno del ricordo.
Deve essere, per tutti, il giorno di una rinnovata allerta nei confronti del pericolo, concreto, di infiltrazioni mafiose e di quello, più subdolo e diffuso, del propagarsi della mentalità e della cultura mafiose.
Quello che, nei giorni scorsi, è accaduto a Scanzano Jonico, con i tre episodi incendiari che hanno distrutto due diversi lidi balneari e l’operazione contro il narcotraffico della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha coinvolto il materano e il Metapontino, ha fatto accendere una rinnovata luce sulla questione della criminalità in quell’area.
Libera non ha mai abbassato la guardia, non lo ha fatto il 21 marzo, quando proprio a Scanzano abbiamo deciso di svolgere la Giornata dedicata alle Vittime Innocenti delle mafie.
E non lo farà il 23 maggio, Giornata della Legalità e 30esimo anniversario della strage di Capaci, in cui morirono, trucidati dal tritolo, i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Saremo a Scanzano Jonico per dare la nostra solidarietà a Eugenio, Antonio e Valerio, i titolari dei due lidi distrutti, e per essere accanto alle persone oneste (la maggioranza) che vogliono riprendersi un territorio bellissimo, ricco di potenzialità, che non merita quello che sta accadendo.
Non merita le fiamme, non merita che qualcuno ne calpesti la dignità. E, quello che sta accadendo, non merita indifferenza.
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