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Sapienza contro le mafie: dalla parte della Costituzione. Aspettando il 23 maggio

Redazione il . Brevi, Giovani, Istituzioni, Lazio, Mafie, Memoria, Politica, Società

Lunedì 16, martedì 17 e mercoledì 18 maggio 2022, dalle ore 16.00, presso il Teatro Ateneo, si terrà un’iniziativa organizzata dalla Sapienza con il contributo attivo di studentesse e studenti, dedicata al contrasto alle mafie e alla promozione dei valori costituzionali.

Tre giornate per creare, nel cuore di Roma, uno spazio di dibattito in cui personalità del mondo della cultura, della magistratura, delle forze dell’ordine e della società civile, che si sono contraddistinte per il loro impegno a favore della legalità, si ritrovino a riflettere con la comunità accademica e con tutta la cittadinanza nel trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

L’obiettivo dell’iniziativa è andare oltre la celebrazione delle vittime e il solo ricordo delle personalità coinvolte negli attentati, per mettere in evidenza quei valori che hanno spinto e che spingono tante donne e tanti uomini a impegnarsi quotidianamente nel costruire una società migliore, libera dalla morsa delle mafie e fondata sui principi impressi nella nostra Costituzione.

I lavori, che si terranno presso il Teatro Ateneo, saranno aperti dai saluti della rettrice Antonella Polimeni, della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, di Lamberto Giannini, capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, di Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, di Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza, Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, di Francesco Lo Voi, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, di Antonio Lodise, studente Sapienza, di Luigi Ciotti, fondatore di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Coordina Massimo Brutti della Sapienza.

Nei giorni successivi, si alterneranno esperienze, storie, contributi, ricordi di testimoni e personalità, con il supporto dei giornalisti del quotidiano la Repubblica e dal settimanale L’Espresso.

Nella giornata di lunedì 16 maggio si terrà l’incontro dal titolo “L’impegno della Repubblica contro i poteri mafiosi” che vedrà gli interventi di Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale; Isaia Sales, storico. Seguirà la tavola rotonda “Donne contro la mafia” coordinata dal Anna Maria Giannini della Sapienza, alla quale parteciperà, tra gli altri, Maria Luisa Pellizzari, vicecapo vicario della Polizia di Stato.

Martedì 17 maggio all’incontro “Memoria e testimonianze” interverranno, tra gli altri, Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma; Enzo Ciconte, storico; Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore; seguirà la tavola rotonda “Il valore della memoria” coordinata da Fabio Lucidi della Sapienza, alla quale parteciperanno Lirio Abbate, giornalista, scrittore e direttore de L’Espresso; Salvatore Aglioti, neuroscienziato; Tina Montinaro, attivista, Franco La Torre, attivista e scrittore.

Nella giornata conclusiva di mercoledì 18 maggio dedicata a “Le mafie, i territori” interverranno, tra gli altri, Maurizio Vallone, direttore della Direzione investigativa antimafia; Antonio Loffredo, parroco del rione Sanità di Napoli; Sandro Ruotolo, giornalista e senatore della Repubblica italiana. Seguirà la tavola rotonda “Territori tra controllo, contrasto e impegno”, moderata da Daniela De Leo della Sapienza, a cui parteciperanno Tobia Zevi, presidente del Forum cittadino sui beni confiscati alla criminalità organizzata, Roma Capitale, Carlo Bonini, vicedirettore de la Repubblica e Pino Maddaloni, judoka.

La partecipazione agli incontri è consentita solo su prenotazione, e comunque fino ad esaurimento posti, utilizzando il link relativo alla singola giornata.

Scarica qui il programma di Sapienza Contro Le Mafie 2022

Info: Sapienza contro le mafie

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Lotta alla mafia, Lamorgese: non è invincibile. Stato e società civile sempre più uniti nel combatterla

Convegno all’Università di Roma, “Sapienza contro le mafie: dalla parte della Costituzione”

Si avvicina il 23 maggio e la memoria torna al 1992, alle stragi di Capaci e via D’Amelio. A trent’anni di distanza è sempre vivo il ricordo di quei tragici avvenimenti. Così, con l’approssimarsi della ricorrenza, l’Università di Roma “la Sapienza” ha deciso di organizzare organizzato tre giorni di convegni, presso il Teatro Ateneo, dedicato ai temi del contrasto alle mafie e alla promozione dei valori costituzionali.

Si tratta di una data, come ha ricordato il ministro Lamorgese intervenuta, oggi, all’evento, «che segnò uno spartiacque nella storia della lotta alla criminalità mafiosa. Se anche prima vi erano state stragi e uccisioni che avevano colpito i nostri più valorosi rappresentanti del corpo giudiziario e delle Forze di polizia, dopo quel tragico giorno tutto sarebbe cambiato».

I lavori del convegno “Sapienza contro le mafie: dalla parte della Costituzione”, sono stati aperti dai saluti della rettrice Antonella Polimeni e hanno visto gli interventi del capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, del comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma Francesco Lo Voi, del fondatore di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie Luigi Ciotti.

Obiettivo dell’iniziativa, è andare oltre la celebrazione delle vittime. È necessario mettere in evidenza quei valori che hanno spinto e che spingono tante donne e tanti uomini a impegnarsi quotidianamente nel costruire una società migliore. «Spesso», ha proseguito Lamorgese, «si elogiano, a giusta ragione, le leggi che in Italia hanno fortemente inciso sulla capacità di contrastare alla radice il fenomeno mafioso», ma «alle mafie da tempo si contrappone, con un fervore di iniziative di cittadinanza attiva, la società civile».

In tal senso, l’associazionismo gioca un ruolo fondamentale nel contrastare il potere condizionante mafioso, richiamando quei principi di sussidiarietà orizzontale e di coesione sociale che sono scritti nella Costituzione. «Ribellarsi alle mafie non è mai semplice, ma è diventato finalmente possibile. Ora – afferma la responsabile del Viminale – contro le mafie lo Stato non lascia più solo nessuno».

Citando Falcone, la Lamorgese ha ricordato come le mafie siano un fenomeno umano e come tale destinato col tempo a estinguersi. Prima che questo accada, però, è importante capire come esso tenti di cambiare pelle, di mutare le sue forme e di assumerne altre, meno evidenti e violente, ma altrettanto pericolose per la sicurezza del Paese. «È questo il motivo per cui sarà sempre importante avere una giustizia più veloce ed efficiente, Forze di polizia all’altezza della difficoltà della sfida, un sistema d’istruzione in grado di lottare contro la dispersione scolastica e il conseguente rischio di devianza criminale dei più giovani, attratti dalla fascinazione di trasformarsi in piccoli boss».

Il ministro, nella circostanza, ha ricordato che quest’anno ricorre la nascita di tre grandi strutture che ebbero vita sul finire del 1992, dopo pochi mesi dalle tragedie di Capaci e di via D’Amelio: la Direzione nazionale antimafia, le direzioni distrettuali e la Dia (Direzione investigativa antimafia). «La reazione dello Stato fu forte e immediata, frutto della consapevolezza che era in gioco una posta altissima, legata alla difesa delle nostre libertà».

Lotta alla Mafia, intervento di Lamorgese: non è invincibile. Stato e società civile sempre più uniti nel combatterla

Fonte: Ministero dell’Interno

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Roma: il capo della Polizia al convegno “Sapienza contro le mafie”

Sono iniziati questo pomeriggio i lavori dell’iniziativa organizzata dalla Sapienza Università di Roma dal titolo “Sapienza contro le mafie, dalla parte della Costituzione”.

Uno spazio di dibattito in cui personalità del mondo della cultura, della magistratura, delle Forze dell’ordine e della società civile, che si ritrovano per riflettere con la comunità accademica e con tutta la cittadinanza nel trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Lo spazio di oggi era dedicato al tema “L’impegno della Repubblica contro i poteri mafiosi” ad aprire i lavori Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza Università di Roma

Sono poi seguiti gli interventi del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, e del capo della Polizia Lamberto Giannini.

Nel corso del suo intervento il direttore generale della Pubblica Sicurezza ha ricordato come “Questi attentati furono lo spartiacque della lotta alle mafie. Essi tracciarono una chiara linea di demarcazione tra un prima e un dopo dell’azione antimafia. La morte dei servitori dello Stato indusse il paese a reagire con forza e senza timore.

Seguirono straordinari successi dello stato che riaffermò il prevalere della legalità e della libertà”.

Il Prefetto ha poi continuando affermando che “La libertà è l’unico bene che può tradursi in opportunità di sviluppo e crescita. Una seria ed incisiva azione di contrasto alle mafie corre di pari passo con la consapevolezza e la sensibilità di una reale coscienza antimafia”. Lamberto Giannini ha poi concluso ricordando che “Lo dobbiamo ai tanti uomini dello Stato che hanno sacrificato la propria vita e lo dobbiamo ai tanti cittadini onesti che non asservendosi ai soprusi aspettano risposte e pretendono di vivere in un Paese libero da ogni condizionamento mafioso”.

Sono intervenuti anche i vertici delle altre Forze dell’ordine, magistrati impegnati nella lotta alla mafia e don luigi Ciotti fondatore dell’associazione “Libera”.

Poi ci sono stati gli interventi del vice capo della Polizia direttore centrale della polizia criminale Vittorio Rizzi e, alla tavola rotonda su “Le donne contro le mafie e la violenza”, quello del vice capo vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari.

Domani e dopodomani continueranno gli incontri che avranno come temi rispettivamente “Memoria e testimonianze” e “Le mafie, i territori”.

Fonte: Polizia di Stato

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