L’Italia resta il paese preferito dai delinquenti
È rimasta senza risposta, a distanza di oltre quattro anni, la domanda che aveva posto la Commissione parlamentare antimafia nella sua relazione conclusiva di fine legislatura (febbraio 2018) sulle cause che avevano portato il nostro paese ad essere, tra quelli più democratici e civili, quello più “appetibile” per i delinquenti.
In realtà, nessuno ha mai provato a fare una seria analisi sulle cause che hanno determinato questo incremento di delinquenza straniera e italiana, ne sono tranquillizzanti le dichiarazioni pubbliche che, di tanto in tanto, vengono fatte dalle autorità di pubblica sicurezza sulla diminuzione dei delitti nelle singole province perché i dati si riferiscono comunque a quelli denunciati, mentre quelli commessi sono molti di più e sfuggono a qualsiasi rilevazione statistica.
Intendiamoci, i tentativi di rassicurare l’opinione pubblica sono anche comprensibili ma la realtà quotidiana, in diverse città, è diventata davvero preoccupante, alimentata anche dai tanti gravi episodi di violenza che vedono protagonisti giovani e giovanissimi, impensabili fino a poco tempo fa. I fatti più allarmanti sono quelli riconducibili alle incursioni di ladri e rapinatori nelle case e a fatti sangue nelle strade.
Così, per restare a quanto accaduto negli ultimi giorni, citiamo la razzia fatta in una villa a Genzano dove i ladri (ripresi dalle telecamere con il volto travisato da passamontagna) avrebbero usato anche sostanze narcotiche per stordire la coppia. È andata peggio ad un uomo di 81 anni che nel quartiere romano di Monteverde è stato aggredito in casa riportando serie lesioni al volto e all’addome e ad una donna di 79 anni aggredita in casa, probabilmente nel tentativo di truffa da parte di finti tecnici. Violenza a Scampia (Napoli) dove un giovane è stato preso a pistolettate in strada e ricoverato in gravi condizioni in ospedale mentre nelle strade della movida si sono annotate diverse risse con un trentottenne finito in ospedale con una coltellata.
Non si contano più le risse dei fine settimana, in particolare con armi ed altri strumenti offensivi. Sempre a Napoli, un giovane di 19 anni viene assassinato a coltellate da due ragazzini di 15 e 16 anni A Genova, un giovane albanese viene ferito a coltellate e trasportato in ospedale in gravissime condizioni; a Treviso un giovane sudamericano viene accoltellato all’addome probabilmente per motivi collegati allo spaccio di stupefacenti; a Modena in una gigantesca rissa tra giovani italiani e pakistani (sei denunciati dalla polizia), alcuni restano feriti; a Fontivegge (Perugia) alcuni giovani stranieri ubriachi e armati di machete si affrontano in pieno centro cittadino seminando il terrore tra i passanti.
E ancora a Livorno, al culmine di una lite all’esterno di un locale, un giovane di 19 anni viene colpito da una coltellata all’addome; a Bologna, tre ragazzi vengono arrestati dai poliziotti dopo un tentativo di rapina in danno di minorenni, utilizzando anche una sorta di taser ricavato da una torcia elettrica modificata; a Siena una banda di ragazzine fra i 14 e i 15 anni (tutte denunciate dalla Polizia) si è resa protagonista di una serie di pestaggi in danno di coetanee; e ancora a Bologna, in una zona residenziale, cittadini esasperati per numerosi colpi nelle abitazioni; a Barletta, al termine di una lite (ma non si esclude un tentativo di rapina) il titolare di un bar viene ucciso con alcuni colpi di pistola.
Terminate le restrizioni alla mobilità delle persone dovute alla pandemia, si registra una impennata di furti e rapine nelle abitazioni (un più 30% e 17% rispettivamente) a Bergamo e provincia, a Genova, a Vicenza, a Torino.
Per rendersi conto di questa situazione sarebbe sufficiente dare uno sguardo, ogni giorno, alla rassegna stampa locale sul sito della Polizia di Stato e adottare le misure necessarie (anche sul piano normativo) per fronteggiare una delinquenza sempre più arrogante.
L’insicurezza in molte città e le tante impunità
In occasione della ricorrenza (12 aprile 2022) dell’anniversario della fondazione della Polizia di Stato, è stato presentato, come ogni anno, un documento riepilogativo delle molteplici attività di servizio svolte dalle articolazioni centrali e periferiche della Istituzione nell’ambito della prevenzione e della repressione dei reati. Un servizio alla collettività prezioso fatto con il consueto impegno dai poliziotti fedeli al motto “esserci sempre”.
Certo, se ci fossero più agenti (e carabinieri) sulle strade – e questo presuppone che si facciano più arruolamenti anche per colmare le lacune attuali nei ranghi dei due Corpi di polizia – ci sarebbero meno delitti e sarebbero in numero decisamente superiore anche quelli scoperti che, nell’ambito della criminalità predatoria, sono davvero pochi se diamo uno sguardo anche solo ai dati degli ultimi due anni.
Così, nel 2020, su 164.825 furti denunciati ne sono stati scoperti soltanto 15.390. Valori, molto bassi anche nei furti con strappo con 356 casi in cui sono stati individuati gli autori sul totale di 2.931, in quelli con destrezza, 1.072 scoperti sul totale di 19.288, in abitazione (i furti più odiosi) dove su 20.352 delitti denunciati sono stati scoperti solo 1.315. Situazione non entusiasmante neanche con le rapine dove su 7.999 denunciate ne sono stati individuati gli autori in 3.383 casi e 1.765 su quelle avvenute nella pubblica via (4.744). Preoccupano (dovrebbero) non poco i danneggiamenti; 34.786 quelli denunciati di cui 4.567 scoperti e quelli seguiti da incendi, 1.441 di cui soltanto 199 scoperti.
Nel 2021, la situazione generale relativamente a questi delitti non è migliorata. Infatti, sul totale di 182.327 furti, quelli scoperti sono stati 16.714 mentre relativamente alle rapine su 9.177 sono stati individuati gli autori in 3.678 episodi. Solo 202 i delitti di danneggiamento seguiti da incendio scoperti sul totale di 1.304 denunciati e 4.806 su 38.159 quelli sui danneggiamenti generici.
Anche in questi primi mesi del 2022 si sono verificati tanti, troppi delitti che creano non poco allarme sociale contribuendo ad alimentare paure e inquietudini derivanti anche dalla persistente pandemia da Covid (i contagi, negli ultimi tempi, sono nuovamente aumentati) e dalla guerra in atto in Ucraina conseguente alla invasione da parte della Russia.
Così, dando uno sguardo alla rassegna stampa locale sul sito della Polizia di Stato leggiamo di una coppia di anziani (85 e 90 anni) aggrediti in casa a Guidonia (Roma) da banditi armati di bastoni e coltelli che sono fuggiti a mani vuote e, sempre a Roma, dove due malviventi, (uno minorenne poi arrestato dalla Polizia) si sono introdotti in casa di una novantenne per rapinarla ma sono stati messi in fuga a morsi dalla coraggiosa donna.
Non si contano più gli episodi di violenza ad opera delle cosiddette “baby gang”, una vera emergenza che sta creando serissimi problemi. Così, per restare ai fatti più recenti, a Napoli in una violenta rissa tra minorenni armati di “lame” e tirapugni, due sono stati ricoverati con gravi lesioni in ospedale; sempre a Napoli, nel quartiere di Ponticelli, un ordigno esplosivo esplode sotto un cavalcavia; fatti gravi, sempre ad opera di minorenni, a Genova, con una serie di rapine nei pressi della stazione ferroviaria di Quinto, a Roma dove due giovanissimi di origini bosniache (identificati dai poliziotti) hanno compiuto diverse rapine ad anziane alle fermate degli autobus per fuggire, poi, con una monopattino elettrico per arrivare al fattaccio in zona Anagnina (Roma) dove nel corso di una lite stradale ad un cittadino egiziano è stato tagliato un pezzo di orecchio con un coltello.
Sono continuati gli “assalti” a negozi, case e bancomat (a Cagliari, Varese, Livorno, Parma, Reggio Emilia) con molti cittadini e commercianti che esasperati si sono rivolti ad istituti di vigilanza privati; a Grumello del Monte, nella bergamasca, il brutale omicidio del titolare di una ditta di Cologno. E la situazione non è destinata a migliorare.
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