Aver cura del vero informando: corso di alta formazione universitario on line
Le fake news sono la cinghia di trasmissione per disuguaglianze, discriminazioni, propaganda e odio. In particolare in situazioni di forte crisi sociale, economica e umanitaria. L’emergenza sanitaria, i cambiamenti climatici e ora la tragica realtà della guerra in Europa. Che ruolo ha e può avere la buona informazione? Cosa vuol dire “Aver cura del vero”?
C’è tempo fino al 14 aprile per aderire alla 2. edizione del corso di Alta formazione “Raccontare la verità: come informare costruendo una società inclusiva. Giornalismo di inchiesta sociale: ricerca e accuratezza come antidoto alle fake news”.
Si tratta del progetto aperto a chi lavora nell’ambito della comunicazione e quindi a chi non è giornalista, nato e sviluppato all’interno del Laboratorio Padova, attivato grazie alla collaborazione tra Università, Fnsi e Articolo21 con la collaborazione dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
L’avvio delle lezioni è stato fissato per il 5 maggio. La modalità sarà come quella rodata nel debutto: on line su piattaforma zoom nei fine settimana, ogni 15 giorni, al sabato mattina o al venerdì pomeriggio. Si continua e si amplia la formula della interdisciplinarietà e della multiprofessionalità per sviluppare un approccio critico alla complessità della realtà in cui viviamo. I docenti sono esperte/i nel campo del giornalismo e dei media, della statistica, della fisica, dell’informatica, del diritto del lavoro, della giurisprudenza, della psicologia, della filosofia, della pedagogia, della sociologia e della storia. La direttrice è la professoressa Laura Nota coadiuvata nel ruolo di tutor dalla dottoressa Carla Tonin.
Lo schema didattico tiene in considerazione temi di strettissima attualità che investono la professione al tempo della società dell’informazione sempre più digital ma non solo. Informazione in cui non mancano protagonisti ed esempi costruttivi in un contesto in cui la tecnologia, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi la rendono sempre più manipolabile dal punto di vista della sostanza e sempre più precaria dal punto di vista dell’occupazione professionale. Dieci lezioni fino al 30 settembre. La frequenza consentirà per i soli giornalisti di maturare crediti formativi mentre per tutti di ottenere un diploma universitario.
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