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Panama e il narcotraffico: record nei sequestri di droga

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga, Internazionale, SIcurezza, Società

La frontiera di Panama con la Colombia è caratterizzata da una natura selvaggia ed inospitale che non ha paragoni in tutto il continente americano, narcotraffico e contrabbando sono le due componenti essenziali di questa regione, chiamata Darien.

La posizione strategica di Panama ha sempre fatto gola a molti altri paesi, in primis agli americani e da parte di coloro che, approfittando della legislazione sulle società anonime e della extraterritorialità tributaria, hanno trasferito ingenti quantitativi di denaro nelle banche.

Come tutti i paesi dell’America Centrale, allo stesso modo che per le altre merci, il Panama è territorio di transito della droga che dal Sud defluisce verso il Nord e i paesi occidentali. E a giudicare dai sequestri effettuati dalla polizia di droga, in prevalenza cocaina, ne passa davvero molta: ben 128,7 ton, quella intercettata nel 2021, in gran parte nei porti, superando le 90ton. del 2019 che aveva rappresentato il record annuale nel paese.

Paese sempre violento che annota anche un tasso di 11,5 omicidi per 100mila abitanti (gran parte di tali crimini è collegato al narcotraffico). Attraverso il golfo di Urabà, entra in Panama anche buona parte dei precursori chimici per la raffinazione della cocaina. Inoltre si è pericolosamente diffuso tra la popolazione locale il consumo di crack.

La costa del Centro America offre numerosi rifugi alle lance che portano la droga e la popolazione ha tendenze ataviche al contrabbando e alla pirateria; ed è soggetta a governi che non sempre hanno dimostrato grande interesse a combattere la droga. Lo stesso presidente della Repubblica Ernesto Balladares, nel 1994, ammise di aver ricevuto, in buona fede, 51mila dollari dal cartello di Cali, per non parlare della dittatura del generale Noriega processato e condannato, nel 1989, a 40 anni di carcere per narcotraffico dal governo americano.

L’influenza della criminalità colombiana, anche in questo paese, continua ad essere forte così come è notevole anche la presenza della mafia calabrese (a riguardo, uno degli ultimi episodi, agli inizi del 2022, ha riguardato il piano, poi saltato,  nell’invio di mezza tonnellata di cocaina a bordo del veliero francese La Poste’ da Panama ad Anzio dove era attivo un “locale” della ‘ndrangheta).

Il problema principale, tuttavia, resta il fenomeno del riciclaggio di narcodollari, per le sue notevoli dimensioni come, peraltro, confermato, dal sequestro, a dicembre 2021, di oltre 100 milioni di dollari in contanti provenienti dal narcotraffico a bande locali in collegamento con la criminalità colombiana. Dagli anni Cinquanta, del resto, il Panama è considerato dagli esperti il paradiso fiscale più antico e meglio organizzato fuori d’Europa. È sicuramente, base di numerose compagnie di facciata (alcuni anni fa ne erano iscritte a registro oltre 2.600, a nome di stranieri che non avevano mai messo piede nel paese).

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