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Piazza Prealpi, Milano: giovani e istituzioni ricordano le vittime di mafia il primo giorno di primavera

Marco Colombo il . Associazioni, Giovani, Lombardia, Mafie, Memoria, Politica

In piazza Prealpi, luogo simbolo della lotta alla criminalità, centinaia di studenti e cittadini hanno ricordato i 1055 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno promossa come ogni anno da Libera il 21 marzo.

“Abbiamo bisogno di ritrovare fiducia perché la mafia è sfiducia, è anti-Stato. Questa giornata non è retorica, perché lo Stato è uno solo. Difendiamolo. E la cultura serve a questo, a essere sentinelle dello Stato, a saper scegliere da che parte stare. Ora tocca a noi”. Le parole di Lucilla Andreucci, referente provinciale di Libera Milano, risuonano in una piazza Prealpi gremita di studenti, associazioni, istituzioni e cittadini milanesi.

Una piazza calda in cui dalla fine degli anni ’70 il clan Serraino-Di Giovine ha messo radici trasformandola nel proprio feudo come testimoniato anche dalle recenti inchieste che meno di un anno fa hanno portato a decine di arresti di uomini collegati alla ‘ndrangheta.

Una piazza che oggi, grazie all’impegno di Libera e delle associazioni della zona, è diventata luogo simbolo della lotta a tutte le forme di illegalità con una panchina gialla dedicata a Giulio Regeni e Patrick Zaki ed una rossa, più volte vandalizzata ma sempre ripristinata, in memoria di Lea Garofalo.

Per questo quella piazza gremita rappresenta il grido di una città che non si piega, e mai si piegherà, a logiche criminali e mafiose.

La presenza di centinaia di studenti delle scuole milanesi è la risposta più forte che Milano potesse dare alla costante ricerca di consenso di cui si nutrono le mafie.

E proprio agli studenti si rivolge nel corso del suo intervento il sindaco Giuseppe Sala invitandoli ad impegnarsi “perché”, dice, “è un investimento per voi prima che per la società. Potete dare tanto alla società ma prima di tutto date tanto a voi stessi. Perché è necessario rinnovare ogni giorno la promessa di tenere alta la guardia contro un nemico che si è indebolito ma che è ancora ben presente nelle nostre comunità”.

Ed è proprio il primo cittadino a dare inizio alla lettura dei 1055 nomi delle vittime innocenti delle mafie a cui hanno preso parte le più importanti istituzioni cittadine, dal Prefetto Renato Saccone al questore Giuseppe Petronzi, oltre a tanti ragazzi e semplici cittadini.

La piazza ascolta in un religioso silenzio rotto solo da un breve applauso che parte spontaneamente quando viene letto il nome di Lea Garofalo, uccisa e fatta a pezzi proprio in quel luogo nel novembre del 2009. Poi torna a regnare un silenzio carico di emozioni fino al termine della lettura quando, proprio dagli studenti, parte un lunghissimo applauso che accoglie la primavera e ricorda chi ha perso la vita nella quotidiana lotta alla criminalità organizzata.

Il senso del 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, è tutto li. In quegli studenti e studentesse che con convinzione e trasporto partecipano attivamente alla manifestazione promossa da Libera Milano per ribadire da che parte stanno i più giovani in un paese che troppo spesso li trascura. Ma quei ragazzi sono il futuro di questo paese e proprio da loro bisogna ripartire per costruire un’Italia che rifiuti ogni forma di prepotenza e criminalità e la loro presenza in quella piazza, la loro emozione nel leggere i nomi delle vittime innocenti, il loro rispetto per quella giornata sono messaggi forti alle istituzioni presenti e la miglior risposta agli incitamenti del sindaco Sala.

Un messaggio che dice che i giovani ci sono e vogliono fare la loro parte.

“Perché”, come cantava Jovanotti, “quando nel mondo si parla d’Italia non si dica soltanto la mafia, i mafiosi / perché oggi è per questo che siamo famosi /ma l’Italia è anche un’altra, la gente lo grida: i ragazzi son pronti per vincere la sfida.”

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