Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, una panchina per ricordarli e ribadire #NoiNonArchiviamo
Una panchina bianca, all’ingresso della palazzina del Tg3, al Centro di produzione Rai “Biagio Agnes” di Saxa Rubra a Roma, da oggi, domenica 20 marzo 2022, celebra Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la giornalista e l’operatore uccisi a Mogadiscio, in Somalia, nel 1994.
Un «simbolo di ricordo, uno stimolo per l’impegno nella ricerca di verità e giustizia», aveva anticipato annunciando l’evento, ieri nella sede della Fondazione Paolo Murialdi, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti.
Una due giorni di iniziative che Fnsi, Usigrai, Cdr del Tg3 e associazione Articolo21, assieme al “Comitato Giustizia e Libertà Ilaria Alpi”, hanno voluto organizzare per ricordare i due colleghi in occasione del 28° anniversario del loro assassinio, tornare a chiedere verità e giustizia e ribadire: #NoiNonArchiviamo.
«Come diceva mamma Luciana: “Vogliamo almeno la verità”. Non so se avremo mai giustizia, ma almeno la catena dei depistaggi deve essere nota», ha ripetuto Giulietti a margine dell’inaugurazione.
Moderati da Lidia Galeazzo, componente dell’esecutivo Usigrai, all’incontro hanno partecipato, fra gli altri, Mariangela Gritta Grainer, portavoce del Comitato #NoiNonArchiviamo; Simona Sala, direttrice del Tg3; Paola Spadari, segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti; l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes; Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai; studentesse e studenti delle scuole di Ladispoli e Latina, il musicista Nicola Alesini. La presidente della Rai, Marinella Soldi ha inviato un messaggio.
«Ricordare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin ci obbliga a tener presente che la loro storia, la storia della ricerca della verità sulle guerre, non è un impegno finito con la fine delle loro esistenze terrene», ha detto Fuortes.
«Il senso di questa giornata è anche quello di esortare tutti noi non solo a ricordare Ilaria e Miran, ma anche il loro modo di interpretare il ruolo di giornaliste e giornalisti del servizio pubblico», ha osservato il segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda.
«Se anche dovessero archiviare nei tribunali noi continueremo a chiedere verità», ha ammonito infine Giulietti, che ha chiuso l’incontro rilanciando l’appello dei giornalisti russi, ucraini e bielorussi, riuniti a Danzica per la ‘Free media conference 2022’ insieme con i colleghi della Efj, «che ci chiedono di illuminare chi si oppone al regime di Putin, di stare dalla parte di chi è aggredito, ma anche dalla parte degli oppositori in Russia. La Rai – ha esortato il presidente della Fnsi – torni a raccontare cosa accade a Mosca in questi giorni di guerra».
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