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Contagiamoci di cultura: “La quinta mafia”

Avviso Pubblico/Radici Future il . Recensioni

Stavolta #CONTAGIAMOCIDICULTURA prova a spiegare la nascita e lo sviluppo del network mafioso che in provincia di Latina stravolge la vita sociale, politica ed economica del territorio.

Ecco la nuova puntata della rubrica di Avviso Pubblico nata per conoscere, analizzare e approfondire come prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose e i fenomeni corruttivi, per tentare di impedire che mafiosi e corrotti possano ancora continuare a danneggiarci.

Marco Omizzolo è sociologo, giornalista e autore di saggi e inchieste. Come presidente del centro studi Tempi Moderni e della cooperativa In Migrazione, si occupa di accoglienza e lotta allo sfruttamento del lavoro. Con lui andiamo alla scoperta delle organizzazioni criminali pontine con la riedizione aggiornata de “La Quinta Mafia” (RadiciFuture editore, 2021), con la prefazione di Federico Cafiero De Raho, già a capo della Procura nazionale antimafia e la postfazione di Gian Maria Fara, Presidente di Eurispes.

Un libro fondamentale per comprendere le convergenze degli interessi criminali delle mafie tradizionali – cosa nostra, camorre e ‘ndrangheta – che però sviluppano di fatto una nuova organizzazione criminale propria dell’area della provincia di Latina. «Omizzolo – spiega l’editore – descrive tutti i processi che hanno portato alla costituzione di un sistema mafioso organizzato, attraverso la strategica alleanza tra clan e appartenenti alle diverse organizzazioni mafiose italiane che convergono, si insediano e si diffondono, a poca distanza dalla capitale, in una feroce quanto inedita consorteria in costante equilibrio precario per limitare pericolosi conflitti».

Tra la metà degli anni ’80 e i ’90 «emerge con chiarezza la centralità della dimensione politica e logistica che, partendo dal grande mercato ortofrutticolo di Fondi, ha permesso di sviluppare alti volumi di traffico anche di “generi” assai diversi da quelli agroalimentari – scrive Cafiero De Raho -. Emergono poi le prime risposte sul fronte della legalità che, pur assestando importanti colpi alle organizzazioni criminali, a lungo hanno dovuto “inseguirne” gli sviluppi».

«Il libro – conclude l’autore – è un tentativo di portare all’attenzione di quante più persone possibili, ma soprattutto dei giovani della provincia di Latina, gli episodi criminali ma anche i fatti antimafia portati avanti dalla metà degli anni ’80. È indispensabile acquistare e conquistare memoria anche rispetto a quegli eventi criminali che hanno insanguinato e compromesso la democrazia del nostro territorio. E da qui la necessità di dare un passpartout a questi ragazzi per conoscere la storia criminale del nostro paese e comprendere meglio il contemporaneo».

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La quinta mafia

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Contagiamoci di cultura: “Teneri assassini – Il mondo delle babygang”

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