Fnsi: «La chiusura del ‘Trentino’ non è un problema locale»
Con Beppe Giulietti, presidente della Fnsi alla tavola rotonda, a Trento, anche il segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone; la segretaria del Sindacato giornalisti Veneto, Monica Andolfatto; le presidenti delle Assostampa di Trento e Bolzano, i rappresentanti del Cdr del quotidiano
«La storia di questa provincia è una storia di pluralismo, perché la fonte unica, comunque si manifesti, è pericolosa per l’ordinamento democratico. Sbaglia chi pensa che la chiusura del quotidiano Trentino sia solo un problema locale: le false informazioni che girano in questi giorni sul conflitto in corso riportano al centro il ruolo fondamentale dell’intermediazione giornalistica». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, alla tavola rotonda sul ruolo culturale del quotidiano chiuso il 15 gennaio 2021 organizzata a Trento dal Comitato di redazione del giornale con il Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Assostampa Trento, Assostampa Bolzano e associazione Articolo21.
«A partire dal Trentino serve una iniziativa nazionale sull’editoria, perché sembra che questo governo non abbia intenzione di mettere mano ad alcunché, nonostante i richiami del presidente della Repubblica sull’importanza della dignità del lavoro e dell’informazione», ha aggiunto Giulietti.
Per ricostruire il ruolo svolto dal quotidiano nei suoi 75 anni di vita sono intervenuti, fra gli altri, l’ex direttore Ennio Simeone e il professore di Diego Quaglioni, ordinario di storia di diritto medioevale dell’Università di Trento. «Sono convinto che il Trentino abbia rappresentato una finestra sulla realtà regionale, un legame con la vita nazionale che ora manca. Questa è una terra che ha una lunga tradizione, non merita il depauperamento», ha detto Quaglioni.
All’incontro, moderato dal segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, anche la segreteria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto, e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che ha ricordato come «nella propaganda delle dittature di questi giorni si capisce appieno il valore della democrazia e della corretta informazione. La vicenda del Trentino – ha proseguito – per noi non è conclusa, per la vicenda sindacale ancora in corso e per la ferita che si sente nella nostra comunità».
Da Trento «la Federazione della Stampa lancia un appello ai colleghi affinché aderiscano a tutte le iniziative contro l’invasione dell’Ucraina», ha poi annunciato il presidente Giulietti. «Come giornalisti – ha ribadito – saremo presenti a tutti i presidi che sono stati indetti, portando la nostra voce e assicurando una corretta informazione a beneficio della popolazione e nel rispetto dei valori democratici».
Alla presenza del primo cittadino, Giulietti ha anche proposto di dedicare una panchina a David Sassoli, «per ricordare il suo ruolo, come politico e come giornalista, e il suo impegno costante per la corretta informazione, per tenere vivi la sua memoria e i suoi valori». Appello raccolto dal sindaco, che si è detto d’accordo nell’organizzare un evento a Trento alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, il prossimo 2 maggio.
Oltre a questa iniziativa, chiudendo l’incontro, il segretario regionale Cerone ha proposto una manifestazione nazionale sul lavoro precario da realizzare in occasione del 50esimo anniversario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige.
Introdotti da Roberto Rinaldi, portavoce del Trentino Alto Adige di Articolo21, che ha portato in regione i festeggiamenti per i 20 anni dell’associazione, all’incontro hanno partecipato anche Patrizia Belli, presidente di Assostampa Trento; Diane Benedetti, presidente di Assostampa Bolzano; Maurizio Panizza, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige; Paolo Silvestri del Cdr del Trentino.
Al termine della tavola rotonda è stata conferita una targa ai collaboratori del giornale rimasti senza lavoro, consegnata simbolicamente alla giornalista precaria Marika Caumo.
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