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Beni confiscati alla mafia e PNRR. Il Comune di Catania presenta sei progetti

Matteo Ianniti * il . Associazioni, Economia, Giustizia, Istituzioni, Mafie, Sicilia

Il 7 febbraio il Comune di Catania ha pubblicato i provvedimenti con i quali si nominano i responsabili dei progetti che saranno presentati all’Agenzia della Coesione Territoriale per ristrutturare i beni confiscati alla mafia destinati al Comune.

Sono sei i progetti che l’amministrazione comunale si sta impegnando a presentare su altrettanti beni confiscati alla mafia fino ad oggi abbandonati.

Sono proprio quegli immobili confiscati alla mafia che grazie alla campagna dei Siciliani giovani e dell’Arci sono finiti sotto i riflettori, perché inutilizzati, vandalizzati, sottoutilizzati. Immobili che per primi abbiamo censito e posto in una mappa consultabile da tutti.

Uno, via Anapo. In via Anapo, vicino al lungomare, da decenni è in abbandono un grande magazzino confiscato al boss mafioso Nitto Santapaola. Negli anni 80 c’era un grande supermercato. Il progetto del comune punta a trasformare l’immobile, tra le altre cose, in un supermercato solidale.

Due, contrada telegrafo vecchio. Nel quartiere di San Giorgio in un terreno confiscato alla mafia, mai utilizzato, si proporrà di realizzare uno spazio verde con area gioco per le bambine e i bambini.

Tre, villaggio Cielo Azzurro, Vaccarizzo. Nel quartiere sul mare della playa, in una villa con piscina confiscata alla mafia e abbandonata si proporrà di realizzare un centro educativo per minori e una colonia marina sociale.

Quattro, via Castello Ursino. Per una bottega prima utilizzata da una ditta di onoranze funebri confiscata alla mafia, al numero 35, si presenterà un progetto per la realizzazione di un centro per la prevenzione della marginalità sociale.

Cinque, viale Castagnola, quartiere di Librino. In una bottega confiscata a Orazio Buda, utilizzata prima come centro scommesse, poi saccheggiata, abbandonata e lasciata al degrado, ora il comune presenterà un progetto per realizzare uno spazio aggregativo per i minori del quartiere.

Sei, via Etnea. In un palazzo nobiliare di via Etnea, dal quale si accede da via Monte Sant’Agata, attaccato a Palazzo Tezzano, c’è un bellissimo e lussuoso appartamento. Però abbandonato da sempre. È uno dei primi beni confiscati alla mafia a Catania. Lì si è progettato di creare un ufficio cittadino per i beni confiscati, rivolto ad associazioni ed enti di terzo settore.

Belle promesse, se saranno rispettate. Riuscirà davvero il Comune a presentare così giusti e così tanti progetti entro il 28 febbraio? Noi facciamo il tifo per la città.

* I Siciliani giovani

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Con Claudio Fava nelle ville confiscate a Santapaola. “Non sprechiamo i soldi del PNRR”

Le scarpe dell’antimafia

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