Con Claudio Fava nelle ville confiscate a Santapaola. “Non sprechiamo i soldi del PNRR”
Mercoledì 2 febbraio alle ore 10,00 in via Giorgio De Chirico nel comune di San Gregorio di Catania, zona Cerza, presso le abitazioni confiscate al boss mafioso Nitto Santapaola si è tenuta una conferenza stampa promossa dalle associazioni Arci Catania e I Siciliani giovani con la partecipazione del Presidente della Commissione Regionale Antimafia, On. Claudio Fava.
Alla conferenza stampa ha partecipato una delegazione della FILLEA CGIL e sono stati invitati a partecipare istituzioni, associazioni, sindacati e cittadini.
Abbiamo denunciato in questi anni l’abbandono da parte delle istituzioni dei beni confiscati alla mafia e la necessità di investimenti per il loro recupero. Il Bando PNRR in scadenza il 28 febbraio prossimo stanzia 300 milioni di euro per ristrutturare i beni confiscati. Un’occasione straordinaria di sviluppo e di lotta concreta al potere mafioso. Un’occasione che però rischia di andare sprecata.
La conferenza stampa si tiene in un luogo altamente simbolico. Le ville dalle quali comandava il boss Nitto Santapaola, confiscate definitivamente nel 1999 ma mai riutilizzate. Il Comune di San Gregorio e il Consorzio Etneo Legalità e Sviluppo, che saranno presenti alla conferenza stampa, hanno intenzione di accedere ai fondi PNRR per ristrutturarle e avviare progetti sociali.
Qui l’evento: https://fb.me/e/4DMMBNP2d
Qui ed ora
La presenza qui ed ora di Claudio Fava, dell’onorevole presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, è importante per due motivi.
Il primo, è un segnale di serietà e di impegno da parte di almeno un uomo delle istituzioni. Un segnale raro, in questo momento di decadenza di tutti i governanti e del Paese, in cui futilità e ambizioni si rincorrono mentre lo sbando cresce e la cosiddetta politica guarda altrove.
Il secondo, è che Claudio non è solo un presidente o un politico ma detiene una carica ben più profonda, quella che il nostro Scidà definiva la più importante di tutte: quella di cittadino. Cresciuto alla scuola dei Siciliani, con un capo e un maestro che si chiama Giuseppe Fava.
Così, tanti anni dopo, eccolo ancora qui, con modestia e coraggio, a fianco dei suoi compagni, vecchi e giovani, con le chiare parole: “via i mafiosi”. Nelle case dove i padroni di Catania mandavano i loro ordini, i giornalisti dei Siciliani portano legge e verità. Nel regno dove i ricchi comandano e i giovani, le ragazze, i poveri, dovrebbero subire e stare zitti, i militanti dei Siciliani portano l’appello di lotta “Riprendiamoci il nostro! I beni dei mafiosi a chi lavora!”.
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