Non siete fascisti ma
A quasi ottant’anni dalla caduta del suo regime, il fascismo non è mai morto, sepolto nelle pieghe più oscure della nostra società e negli angoli più reconditi della nostra coscienza nazionale, pronto a riemergere al momento opportuno.
Negato e rivendicato allo stesso tempo, «con quell’orgoglio della vergogna – e viceversa – che è soltanto uno degli ossimori sui quali hanno proliferato», come ci ricorda Giuseppe Civati in questo pamphlet pensato per chi non vuole dimenticare e per chi non vuole rassegnarsi.
Dalle relazioni pericolose con l’eversione e la violenza, agli autoritari che si ribellano all’autorità; dall’equivoco sul “fascismo degli antifascisti” pasoliniano, agli attacchi al sindacato e a Liliana Segre; dall’uso disinvolto di Salvini del linguaggio del duce e del regime alla memoria selettiva di Giorgia Meloni; dal negazionismo del clima a quello dei diritti; Civati smonta punto per punto l’armamentario di paradossi di cui si servono ogni giorno i tanti, troppi, che “non sono fascisti, ma”.
«Non sono fascisti, no. Ma nemmeno antifascisti. Anzi. Ecco, forse sono anzifascisti. Perché trascurano la questione gigantesca che è alla radice della nostra storia recente e insieme il sostrato del nostro diritto costituzionale. I costituenti reagirono alla dittatura e alle sue forzature e oscenità: l’antifascismo è Costituzione esattamente come il fascismo è incostituzionale. Le due cose si escludono, insomma. Dispiace per loro, ma l’hanno proprio pensata così, la Costituzione, come reazione al Ventennio, punto per punto, articolo per articolo.»
Giuseppe Civati
Non siete fascisti ma
People, 2021
Pagg. 96, € 5,00
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