Dopo la riforma sulle intercettazioni, un nuovo bavaglio alla stampa. A firma del Governo Draghi
Il Decreto Legge mette di fatto un bavaglio alla stampa. Il provvedimento prevede che «la diffusione di informazioni sui procedimenti penali è consentita soltanto quando è strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini o ricorrono altre rilevanti ragioni di interesse pubblico». C’è di più. «È fatto divieto di assegnare ai procedimenti pendenti denominazioni lesive della presunzione di innocenza».
In sostanza, verranno limitate le conferenze stampa su arresti di ’ndranghetisti e colletti Bianchi>>
Gli effetti di questa nuova riforma che limita l’accesso e la diffusione delle notizie sta provocando grossi danni. Recenti tragedie come il suicidio di Adelina a Roma o la morte del giovane tunisino Wissem Abdel dopo essere stato recluso al Cpr di Ponte Galeria sono solo alcuni esempi di come una censura preventiva finisca poi per nascondere drammi e ingiustizie sociali enormi.
Il richiamo lanciato da Gratteri colpisce non tanto per le osservazioni mosse alla categoria dei giornalisti ma per il silenzio che ne è seguito.
Come Rete Nobavaglio CREDIAMO che la Fnsi e l’Ordine debbano riappropriarsi di questa battaglia, come già è avvenuto in passato, da portare avanti insieme con determinazione.
La posta in gioco è alta e chi fa questo mestiere consumandosi le scarpe nei corridoi dei tribunali e sulle strade seguendo i fatti di nera lo ha capito da tempo…
Cerchiamo quindi di unire le forze e di lottare contro chi vuole limitare il diritto di essere informati.
🗣️RETE #NOBAVAGLIO / Diritti – Ambiente – Solidarietà LIBERI DI ESSERE INFORMATI 🔻
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