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La verità non ci piace abbastanza

Longanesi il . Recensioni

Oggi la disinformazione è un mostro tentacolare che si allarga a macchia d’olio e che può contare su una rete di fiancheggiatori, più o meno consapevoli, molto nutrita.

Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie. E mentre la notizia si trasforma in prodotto e come tale viene trattata, gli utenti online, già disorientati e spesso condizionati dalle fake news tradizionali, sono portati ulteriormente fuori strada da profilazione e algoritmi che hanno la pretesa di selezionare per noi le fonti e le informazioni.

Un quadro estremamente instabile in cui la pandemia e l’infodemia che ne è scaturita hanno contribuito a creare la tempesta perfetta. Eppure anche noi utenti abbiamo le nostre responsabilità. Spesso troppo pigri per approfondire, a volte troppo pieni di pregiudizi per mettere in discussione le cose che leggiamo, ci stiamo assuefacendo a una forma di informazione che proprio grazie alla rete potremmo testare e verificare. Se solo la verità ci stesse abbastanza a cuore…

«Ci troviamo sballottati tra fake news, bolle social, titoli clickbait e bassa propaganda che traggono in inganno la nostra percezione rinforzando i nostri pregiudizi. Ma forse, se alla fine le bufale ci coinvolgono di più, è anche perché la verità non ci piace abbastanza»

Una fotografia lucida e puntuale di una situazione apparentemente inspiegabile. Siamo bombardati dalle informazioni, ma non siamo mai stati tanto disinformati.

Matteo Grandi
La verità non ci piace abbastanza
Il virus della disinformazione fra bufale, web e giornali
Longanesi, 2021
Pagg. 288, € 16,90

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