Napoli, tra Comune e scuole un patto per la memoria
Coltivare la memoria, proteggere i simboli della legalità
Bene hanno fatto il sindaco Gaetano Manfredi e la vicesindaca Mia Filippone ad intervenire con tempestività, insieme a solerti funzionari ed operai del Comune di Napoli, per ripristinare immediatamente la Stele intitolata a quei magistrati e quegli uomini e donne delle forze dell’ordine, uccisi dalla mano assassina della mafia a Capaci e Via D’Amelio, posizionata proprio sotto la bella Magnolia nel giardino davanti Palazzo San Giacomo, oltraggiata da un’aggressione vandalica.
Non è stata una ragazzata e non è stato un gesto innocente. Paradossalmente sia se fatto di proposito, sia, per caso, senza che i vandali “conoscessero” quei nomi là incisi !
Importantissima è stata la campagna portata avanti dal Mattino, grazie all’input del prefetto Valentini, per abbattere altarini e cancellare murales ispirati a giovani rampolli dei clan o comunque a ragazzi, che sbagliando, commettevano reati.
Ma è anche necessario coltivare la memoria dei servitori dello Stato e proteggere i simboli importanti dell’impegno per legalità e giustizia.
Quell’albero lo piantammo nel ‘93, con Amato Lamberti, assessore alla trasparenza e legalità della Giunta Bassolino. Era molto esile ed alto soltanto un metro e mezzo ed era una magnolia, proprio come quella che si trova sotto l’abitazione di Giovanni Falcone a Palermo. E come a Palermo, quell’ “Albero Falcone”, in piazza Municipio, a Napoli, è stato meta di centinaia e centinaia di studenti che vi rendono omaggio ogni 23 di maggio. Una piccola Stele dapprima recitava soltanto i nomi dei due magistrati.
Poi quando vi arrivò una volta Luigi Ciotti, mi sussurrò che “i nomi bisognava farli tutti”. E da allora, grazie anche allo straordinario ed elegante impegno di Umberto Zoccoli e del suo ufficio, la Stele divenne in pietra e più grande. Per Giovanni Falcone e Francesca Morvillo con gli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani; e per Paolo Borsellino con gli agenti Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina. Insegno sempre ai ragazzi l’acronimo creato dalla mamma del giudice Paolo per ricordarli tutti: “PACE, VIVA”.
E davanti a quella Magnolia tantissime scuole ogni volta hanno rinnovato la loro conoscenza ed il loro impegno per la Legalità, spesso in collegamento Rai con Palermo, lasciando i loro pensieri scritti, recitando testi e poesie, o suonando con le loro orchestre musicali, come quella della Tito Livio, con Rossana De Rogatis. Ed a lei, infatti, mi sono rivolto per lanciare l’idea alla scuola ed alle scuole di rinnovare subito quell’impegno di vita, cultura, legalità e giustizia alla Stele restaurata, concordando col Sindaco, appena possibile!
* Presidente di AsCenDeR e presidente onorario della Fondazione Giancarlo Siani Onlus
Fonte: Il Mattino, 07/11/2021
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