Contagiamoci di cultura: “Lo sfruttamento nel piatto”
Prosegue con un nuovo appuntamento la rubrica rubrica di Avviso Publico #CONTAGIAMOCIDICULTURA, nata per conoscere, analizzare e approfondire come prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose e i fenomeni corruttivi, al fine di provare ad impedire che mafiosi e corrotti possano ancora continuare a danneggiarci.
In questa nuova puntata Antonello Mangano, giornalista e autore di numerose inchieste e saggi di antimafia e migrazioni e fondatore del sito terrelibere.org, ci presenta il suo ultimo libro “Lo sfruttamento nel piatto – Quello che tutti dovremmo sapere per un consumo consapevole”, edito da Laterza nel 2020.
Il libro, spiega Mangano, si occupa delle filiere agricole ma anche della vita di chi ci lavora, raccontando storie diverse. Ad esempio quelle che parlano del pomodoro o del vino o ancora del succo di arancia, in cui viene fuori che i contadini calabresi sono in diretta competizione con i loro colleghi brasiliani. Un confronto impari, spiega l’autore, «basti pensare ad esempio che enormi quantità di succo congelato partono dal Brasile per arrivare al porto di Rotterdam». Ma andando a ritroso lungo le filiere globali della produzione Mangano svela come l’economia metta in competizione anche i contadini pugliesi con quelli cinesi, o i piemontesi con i loro colleghi spagnoli. Una globalizzazione che però miete vittime nei ghetti in cui vivono i braccianti. Ma «non bisogna pensare che lo sfruttamento è direttamente legato alla povertà, al sottosviluppo o a un mondo arcaico», spiega ancora l’autore. Perché il tipo di sfruttamento del lavoro è molto simile al Sud come al Nord. Ma c’è una via d’uscita per tutto questo. Scopriamolo insieme ad Antonello Mangano.
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