NEWS

Malta 16 ottobre 2021, quarto anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia

Redazione il . Giustizia, Informazione, Politica, Società

Pubblichiamo immagini e video della giornata dedicata al ricordo di Daphne Caruana Galizia, nel quarto anniversario del brutale assassinio della giornalista e blogger uccisa a Malta il 16 ottobre 2017.

Dopo l’incontro silenzioso che si è tenuto nel pomeriggio, dopo la messa di suffragio è stata la volta della veglia per chiedere verità e giustizia nella capitale maltese. Rilanciamo anche alcuni degli interventi dei relatori intervenuti.

Tutte le iniziative hanno registrato una numerosa partecipazione.

Sabato 16 ottobre

Bidnija 3:00 pm – Incontro silenzioso

 

Valletta, 7:30 pm

Veglia per verità e giustizia

Si ringraziano Repubblika, Occupy Justice Malta, Manuel Delia

*****

Four years from Daphne’s assassination, Malta is at a turning point for justice and change

As we approach the fourth anniversary of Daphne Caruana Galizia’s assassination we remember her life and work with both sorrow and gratitude and we renew our committment to ensuring justice for her murder and for lessons to be learnt from her death.

We recall that the public inquiry found the state must bear responsibility for her murder. By doing so the inquiry handed Malta a historic opportunity to transform itself from the country known for the bomb blast that took Daphne’s life to a country recognised for its response to that trauma.

The objectives of the reforms recommended by the inquiry and their fundamental importance to the country are clear: a truly free and independent press is essential to a functioning democracy and it must be robustly supported and protected. Malta must – if its tradition of democracy is to survive – create and maintain an enabling environment in which the press is able to fulfil this essential democratic function.

The work to build an enabling environment for press freedom should follow a clear timeline aimed at bringing about cultural, political and legislative reform. It must be led by an independent committee of international and Maltese experts mandated to recommend legal amendments to parliament on strengthening press freedom, in addition to non-legislative recommendations, such as on appropriate protection mechanisms for journalists as well as measures to address the negative and prejudicial political rhetoric targeting the press.

The terms of reference for the committee should reflect the country’s level of ambition to transform itself into a positive role model for press freedom. The terms should include relevant, pre-set criteria which committee members should meet. Apart from having the necessary integrity and independence from government, as a minimum these criteria should include expertise in the role of media in a democracy and expertise in constitutional reform to entrench press freedom as the fourth pillar of democracy.

The public inquiry report also speaks of fighting corruption and money laundering, which is where the threat to journalism in Malta and most of Europe is strongest. Efforts to protect journalism will fail without an equal effort to fight the scourge of corruption, and this fight can never be won without a strong press. Both challenges need to be addressed in the reform process. As part of this, we urgently need to see prosecutions for the corruption that paved the way to Daphne’s murder.

Daphne’s assassination followed decades of abuse. It occurred within a climate of impunity and negative rhetoric directed against Daphne and other journalists in Malta. Today, her family calls upon the Government of Malta to unequivocally condemn the climate of impunity and negative rhetoric identified by the public inquiry, which dehumanised her. Daphne’s family must also have meaningful involvement in what comes next. The family counts on the Prime Minister to consult with them and civil society on the foundational principles for the independent committee, and on meaningful Terms of Reference to implement those principles. This consultation process is an essential first step before the proposed roles of the committee members are formulated and consulted upon.

15 October 2021

The Daphne Caruana Galizia Foundation

*****

Quattro anni senza Daphne Caruana Galizia, la Fnsi a Malta: «Riprendiamo le sue inchieste»

Sull’isola, alle celebrazioni per l’anniversario dell’assassinio della reporter, il 16 ottobre 2017, il segretario generale aggiunto Mattia Motta. «Proseguiamo il suo lavoro perché la questione maltese è anche italiana, europea», l’appello.

«Riprendiamo le inchieste di Daphne, quelle che portano in Italia, che riguardano mafia e camorra. Proseguiamo il suo lavoro perché la questione maltese è anche italiana, europea». Mattia Motta, segretario generale aggiunto della Fnsi, da Malta, dove si trova in rappresentanza dei giornalisti italiani in occasione del quarto anniversario dall’uccisione di Daphne Caruana Galizia, lancia l’appello dal palco allestito dalla Ong Republikka a Valletta.

Come scrive il Times of Malta nell’edizione di domenica 17 ottobre, sull’isola «sono incoraggiate le minacce psicologiche e fisiche, fabbriche di troll e fake news» contro i giornalisti scomodi. E tutto questo «non è riconducibile solo alla politica», ma anche a interessi economici che portano dritto alla centrale a gas, grande business su cui, oltre ai Panama Papers, stava indagando Daphne.

«La Fnsi e la società civile italiana, con Articolo21 in testa, chiede azioni concrete all’Italia e al Parlamento Europeo per impedire che si possa ricreare l’ambiente ostile che ha ucciso Daphne prima del tritolo piazzato sulla sua Peugeot, il 16 ottobre 2017: a uccidere Daphne – incalza Motta – fu il clima di minacce, di demonizzazione e di intimidazioni creatole attorno. Il clima d’odio nei confronti dei giornalisti è spesso alimentato dalla politica. Occorre affrontare il tema del linguaggio politico, che punta a creare tifoserie contrapposte, come in una partita di calcio. Quando la politica attacca i giornalisti liberi, scomodi al potere, sta attaccando la radice stessa della democrazia. Un potere politico che oggi vorrebbe non ci fosse differenza tra un giornalista e un’asta del microfono. A questo futuro, noi diciamo no».

Quello del 2021 è il primo ricordo civile dell’uccisione di Daphne in una situazione pandemica sotto controllo. Almeno mille persone in piazza, a La Valletta, la sera del 16 ottobre. Nessun rappresentante del governo laburista si è presentato alle manifestazioni, partite alle 15 da Binijia, luogo in cui abitava Daphne e dove è stata uccisa, finendo la sua vita in un campo coltivato alla fine di una discesa. Lì uno striscione reclama giustizia. “Daphne was right”, “Daphne aveva ragione”: questo il mantra delle celebrazioni.

«La storia di Daphne, come quella di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, di Giulio Regeni, di Italo Toni, Graziella De Palo, Andy Rocchelli, solo per fare alcuni nomi, sono ferite aperte per tutti i cittadini europei. Come già fatto dal presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, e dal segretario generale Raffaele Lorusso solo due giorni fa a Bruxelles, accendere i riflettori su Daphne, sulla sua storia fatta di minacce, cause legali e attacchi personali significa tenere acceso il fuoco della democrazia compiuta, fatta di un giornalismo d’inchiesta libero di criticare e indagare: perché questo è lo scopo della professione giornalistica», prosegue Mattia Motta.

«Uno dei modi per “sparare alle gambe” dei giornalisti d’inchiesta è sommergerli di denunce. Daphne – conclude il segretario generale aggiunto della Fnsi – ha visto con i propri occhi il peso delle minacce giudiziarie che la volevano schiacciare. Il lavoro di Daphne è stato reso ancora più complicato dalle minacce legali. Per questo rilanciamo l’appello della Efj per l’emanazione di una Direttiva Ue sul tema delle querele bavaglio».

Federazione Nazionale Stampa Italiana

*****

“Daphne aveva ragione”. Malta 16/10, quarto anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia

Parlamento Ue, premio Caruana Galizia al Pegasus Project: «Dovere delle istituzioni proteggere i cronisti»

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link