Diffamazione, ancora una archiviazione per Marilù Mastrogiovanni
Accogliendo le argomentazioni dall’avvocato della giornalista, Roberto Eustachio Sisto, e la richiesta del pm, Paola Guglielmi, la gip del Tribunale di Lecce ha rigettato l’opposizione avanzata dalla difesa dell’ex sindaco di Casarano, Gianni Stefano. Oggetto del contendere: alcuni articoli sulla gestione dei rifiuti in Salento.
Archiviata l’ennesima denuncia querela avanzata dall’ex sindaco di Casarano, Gianni Stefano, nei confronti di Marilù Mastrogiovanni, direttrice del giornale d’inchiesta Il Tacco d’Italia. Laura Liguori, gip del Tribunale di Lecce, accogliendo le argomentazioni della difesa della giornalista, rappresentata dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS, e la richiesta del pubblico ministero, Paola Guglielmi, ha rigettato l’opposizione avanzata dalla difesa dell’ex primo cittadino.
Secondo la giudice, «all’esito di una complessiva valutazione dei fatti» è da escludere la possibilità di contestare il reato di diffamazione in quanto «la giornalista ha esercitato il suo diritto di cronaca, attingendo peraltro a corposa documentazione per verificare i fatti». L’articolo contestato, dal titolo “Igeco, infiltrazioni mafiose: arriva l’interdittiva”, fa parte di una complessa inchiesta giornalistica che ha riguardato anche i rapporti tra il Comune di Casarano e la stessa Igeco.
«Ancora una volta viene riconosciuta dal tribunale la correttezza dell’operato della collega Mastrogiovanni e questo è motivo di soddisfazione», commenta Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, che ringrazia l’avvocato Roberto Eustachio Sisto per il lavoro svolto.
«Quello che indigna – incalza Lorusso – è dover ancora una volta constatare come dietro al ricorso alle azioni legali sempre più spesso si nasconda il tentativo di imbavagliare i cronisti, nella pressoché totale indifferenza di politica e istituzioni. Contro l’odioso fenomeno delle querele bavaglio esistono da tempo proposte di legge che giacciono dimenticate nei cassetti di Camera e Senato. Giovedì 7 ottobre la Fnsi sarà in piazza, davanti a Montecitorio, anche per chiedere che governo e parlamento tornino ad occuparsene».
Soddisfatto il legale che ha difeso la collega. «Un nuovo tentativo di mortificare il diritto di cronaca oltre che di critica, opportunamente rispedito al mittente. Ancora una volta è stata certificata la correttezza e la rilevanza del lavoro di inchiesta di Marilù Mastrogiovanni», rileva l’avvocato Roberto Eustachio Sisto.
«Sono felice che sia stata riconosciuta la validità del lavoro d’inchiesta portato avanti finora e il suo ruolo sociale», dice la giornalista. «Due precedenti puntate di questa stessa inchiesta sono state oggetto di sequestro mentre io – prosegue – ho affrontato un processo conclusosi con la mia assoluzione. Erano querele temerarie, una camicia di forza e un bavaglio all’informazione, perché tolgono energie fisiche e mentali, oltre che economiche ai giornalisti. Ringrazio la Fnsi, il segretario Lorusso e l’avvocato Roberto Eustachio Sisto che mi hanno sostenuta e difesa con successo, facendo emergere la bontà del mio lavoro».
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